mercoledì 8 febbraio 2012

IL GOVERNO DÁ I NUMERI. RIBALTIAMOLI

Campagna di opposizione al Governo Monti e di denuncia dell'iniquità della manovra. 
Nella foto il manifesto che sarà affisso sui muri di Finale Emilia da giovedì 9 febbraio 2012.

La manovra è profondamente iniqua: la pagano per l’80% lavoratrici e lavoratori, pensionati, giovani, redditi medio-bassi. Si salvaguardano i grandi patrimoni e i grandi speculatori.
La manovra aggrava la crisi: colpendo i consumi popolari blocca ogni possibilità di ripresa economica e spinge il paese nella recessione.

La manovra non ferma la speculazione, come dimostra l’andamento dello spread. Perché la speculazione si contrasta modificando le politiche della BCE e non massacrando i diritti sociali.
Per questo va costruita l’opposizione a Monti. Per evitare che la nostra società diventi sempre più ingiusta e che l’Italia faccia la fine della Grecia: ridotta allo stremo dalle stesse ricette.
Per questo avanziamo proposte per un’altra politica, e vogliamo costruire mobilitazioni durature con le lavoratrici e i lavoratori, gli studenti, i sindacati che si battono per un’alternativa, i movimenti.
Per questo vogliamo costruire l’unità della sinistra: per dare forza alle ragioni del lavoro, dei diritti, della dignità delle persone, della democrazia e del futuro.

UN’ALTERNATIVA É POSSIBILE

1. Va contrastata la speculazione. La BCE deve acquistare direttamente i titoli di stato dei paesi europei. Ci vuole un polo pubblico del credito. Vanno tassate le transazioni finanziarie.
2. Va introdotta una patrimoniale progressiva a partire dall’1% sulle grandi ricchezze oltre gli 800.000 euro, in grado di produrre un gettito di 20 miliardi annui, e eliminata la tassazione sulla prima casa non di lusso. Il Vaticano deve pagare l’ICI sulle attività commerciali. Va portata al 15% la sovratassa sui capitali scudati, per un gettito di almeno 15 miliardi. Va eliminata l’addizionale Irpef e aumentata l’aliquota per i redditi sopra i 75.000 euro. Va fatto fino in fondo il contrasto all’evasione fiscale, stimata in 120 miliardi annui: il solo recupero del 15% è pari ai tagli a regime sulle pensioni.
3. Va posto un tetto a 5000 euro per le pensioni d’oro e per ogni cumulo di pensione. Vanno eliminate le norme inique sulle pensioni e garantita la pensione futura ai lavoratori precari.
4. Vanno tagliate le spese militari: dagli F35 che costano 17 miliardi alla missione in Afghanistan, agli organici di un esercito in cui i graduati sono più dei soldati semplici. Si possono recuperare 4 miliardi annui.
5. Vanno bloccate le grandi opere inutili e dannose come la Tav in Val Susa che costa 17 miliardi o il terzo valico della Milano Genova che ne costa 6.
6. Vanno tagliati i privilegi della politica, reperendo risorse per almeno 2 miliardi annui.
7. Va fatto un piano per il lavoro e l’ambiente, per la conoscenza e il welfare. Si possono creare almeno mezzo milione di posti di lavoro nel risparmio energetico e nelle fonti rinnovabili, nella mobilità sostenibile, nel riassetto del territorio. Dando risposte alle vertenze in corso a partire da Fincantieri e con l’obiettivo della piena e buona occupazione. Si può e si deve investire nuovamente nella scuola e nell’Università pubblica, nei servizi essenziali e nel sistema di welfare, a partire dall’istituzione del reddito sociale per i disoccupati.
8. Vanno ridati diritti al lavoro. Va contrastata la precarietà del lavoro e la legge 30. Va abrogato l’articolo 8 che distrugge il contratto e i diritti del lavoro. Va fatta una legge sulla democrazia sindacale contro l’inaccettabile espulsione dai luoghi di lavoro dei sindacati che difendono realmente i lavoratori, a partire dalla Fiom.

Nessun commento:

Posta un commento