Nei giorni scorsi sono emerse critiche e contestazioni, da parte di
diverse categorie economiche modenesi, sulla gestione del terremoto.
Oggetto delle contestazioni la scadenza, fissata per metà dicembre e
confermata, per il pagamento dei contributi e delle imposte: come se il
terremoto non fosse mai avvenuto, e come se non avesse lasciato danni brutali
all'economia e al territorio.
Poichè al centro delle proteste
c'è anche la Regione, consigliamo al Presidente Errani di essere meno timido e
di dire le cose come stanno: il governo
Monti sta, fin dall'inizio, affrontando il terremoto come se fosse una
normalissima voce di bilancio. Tant'è che, per la prima volta, lo Stato non rimborsa interamente le spese della
ricostruzione.
Per questo, è bene che la Regione
si unisca al disagio e alle critiche che emergono dal territorio, che non
riguardano solo le imprese ma anche i cittadini, e chieda nuovamente con forza
al governo di cambiare strada. Altrimenti il lavoro fatto dalla Regione,
indubbiamente e nettamente migliore di quello svolto dal governo Monti, rischia
di essere confuso con politiche nazionali sbagliate e inadeguate.
Nando Mainardi -
segretario Prc Emilia-Romagna
Stefano Lugli -
segretario Prc Federazione di Modena
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