mercoledì 8 maggio 2013

EX ZUCCHERIFICIO, DOCCIA FREDDA: PARTE LA CENTRALE


Articolo tratto da Modena Qui del 8 maggio 2013

Che cosa sta succedendo nell’area dell’ex zuccherificio? Non è che si sta muovendo qualcosa di grosso? La domanda che serpeggia tra i finalesi negli ultimi giorni ha una risposta che non piacerà a molti: sta per partire il cantiere per realizzare la famosa centrale termoelettrica. Il famoso impianto oggetto negli anni scorsi di una coltivazione sperimentale di sorgo da fibra giudicata da molti fallimentare.

Si pensava che l’esito non incoraggiante dell’esperimento e soprattutto le promesse arrivate in campagna elettorale da Ferioli - che all’incontro al Teatro Verdi aveva detto: «La sperimentazione ha dato esito negativo. Non c’è convenienza, al posto della centrale energetica a biomasse proporremo la produzione di bioetanolo per autotrazione» - avessero bloccato il progetto.
E invece oggi si scopre che è stata solo una pausa, ormai finita: entro il 13 maggio partirà il cantiere.
E’ quanto si evince da documenti della Provincia che non sono mai stati contraddetti e quindi rimangono in vigore con le loro tassative prescrizioni.
Si parla dell’Autorizzazione unica alla realizzazione dell’impianto ottenuta dalla finalese Domus Energia srl, che proprio in quel caldissimo maggio 2011 optò per una proroga di due anni sull’apertura del cantiere, con una scadenza che slittava dunque al 13 maggio 2013.
Una scadenza ultima, perché come sottolineava allora la Provincia, «i termini possono essere prorogati una volta sola».
A meno che il progetto non venga ritirato, ovviamente. Manon è quello che è successo.
A far capire che si era al dunque è stata una lettera intercettata dal consigliere Maurizio Boetti (Lega Nord) nella sua instancabile azione di controllo del protocollo.
Una missiva in cui la Provincia rispondeva alla Domus e per conoscenza al Comune sulla richiesta di modifica di un progetto di elettrodotto.
Provincia che sottolineava come sia il Comune l’autorità competente per queste procedure ‘semplici’, dicendo che «l’amministrazione è tenuta a verificare la completezza di tutte le autorizzazioni e gli atti di assenso necessari a realizzare le modifiche proposte», anche perché il Comune fa parte della Conferenza dei Servizi.
Da qui due deduzioni: la prima, che il progetto della centrale non era affatto‘dormiente’, se si chiedevano modifiche su un dettaglio; la seconda, che il Comune era a conoscenza di tutto da settimane, ma non ha mai riferito in merito tanto in Consiglio quanto ai cittadini, su un progetto che tanto ha mobilitato il passato e su cui quindi era doveroso spiegare.
Se non altro per quegli impegni presi nel maggio 2011.
Invece si comincia così, e forse anche prima di lunedì, senza che i finalesi sappiano bene che cosa verrà.
Dinamica che fa sollevare con forza l’opposizione: «E’ un nuovo gravissimo atto nei confronti nostri e dei cittadini» incalza Maurizio Poletti (lista ‘Lo Scariolante’).
Se non fosse stato per Boetti ancora una volta non avremmo saputo nulla prima dei fatti: sta portando alla luce tutte le informazioni scomode, specie sull’ambiente, che non ci vengono date.
Il paese dovrebbe ringraziarlo ogni volta che passa per il tempo che dedica.
E cosa vediamo? Che parte quel progetto a cui solo il centrodestra aveva detto un chiaro e categorico no nel maggio 2011, mentre Ferioli era partito con unatteggiamento ambiguo correndo poi ai ripari, visto il malcontento popolare,col ‘no’ tardivo.
‘No’ che comunque porta a questo, a un progetto che parte domani senza che nessuno sappia nulla.
Quando le domande sono tantissime: cosa brucerà, dopo il fallimento del sorgo?Da dove arriverà il materiale? Come impatterà sulla viabilità? Che conseguenze ci saranno sulle emissioni? Soprattutto, come farà a sopportare anche questo un paese che già ha un concentrato di criticità ambientali forse unico in Italia?Il Comune sapeva tutto e non ha detto niente, ancora una volta.
Il Comune poteva dire no perché era in Conferenza dei servizi e non lo ha fatto, ancora una volta.
Noi su questo condurremo una battaglia senza precedenti: è ora di fare sapere alla gente questa e tutte le cose che non sono state dette nel post terremoto.
Stiamo organizzando un grande incontro pubblico a fine maggio per scoperchiare la pentola».
Daniele Montanari

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