Che cosa sta
succedendo nell’area dell’ex zuccherificio? Non è che si sta muovendo qualcosa
di grosso? La domanda che serpeggia tra i finalesi negli ultimi giorni ha una
risposta che non piacerà a molti: sta per partire il cantiere per realizzare la
famosa centrale termoelettrica. Il famoso impianto oggetto negli anni scorsi di
una coltivazione sperimentale di sorgo da fibra giudicata da molti
fallimentare.
Si pensava che
l’esito non incoraggiante dell’esperimento e soprattutto le promesse arrivate
in campagna elettorale da Ferioli - che all’incontro al Teatro Verdi aveva
detto: «La sperimentazione ha dato esito negativo. Non c’è convenienza, al
posto della centrale energetica a biomasse proporremo la produzione di
bioetanolo per autotrazione» - avessero bloccato il progetto.
E invece oggi si
scopre che è stata solo una pausa, ormai finita: entro il 13 maggio partirà il
cantiere.
E’ quanto si
evince da documenti della Provincia che non sono mai stati contraddetti e
quindi rimangono in vigore con le loro tassative prescrizioni.
Si parla
dell’Autorizzazione unica alla realizzazione dell’impianto ottenuta dalla
finalese Domus Energia srl, che proprio in quel caldissimo maggio 2011 optò per
una proroga di due anni sull’apertura del cantiere, con una scadenza che
slittava dunque al 13 maggio 2013.
Una scadenza
ultima, perché come sottolineava allora la Provincia, «i termini possono essere
prorogati una volta sola».
A meno che il
progetto non venga ritirato, ovviamente. Manon è quello che è successo.
A far capire che
si era al dunque è stata una lettera intercettata dal consigliere Maurizio
Boetti (Lega Nord) nella sua instancabile azione di controllo del protocollo.
Una missiva in
cui la Provincia rispondeva alla Domus e per conoscenza al Comune sulla
richiesta di modifica di un progetto di elettrodotto.
Provincia che
sottolineava come sia il Comune l’autorità competente per queste procedure
‘semplici’, dicendo che «l’amministrazione è tenuta a verificare la completezza
di tutte le autorizzazioni e gli atti di assenso necessari a realizzare le
modifiche proposte», anche perché il Comune fa parte della Conferenza dei
Servizi.
Da qui due
deduzioni: la prima, che il progetto della centrale non era affatto‘dormiente’,
se si chiedevano modifiche su un dettaglio; la seconda, che il Comune era a conoscenza
di tutto da settimane, ma non ha mai riferito in merito tanto in Consiglio
quanto ai cittadini, su un progetto che tanto ha mobilitato il passato e su cui
quindi era doveroso spiegare.
Se non altro per
quegli impegni presi nel maggio 2011.
Invece si
comincia così, e forse anche prima di lunedì, senza che i finalesi sappiano
bene che cosa verrà.
Dinamica che fa
sollevare con forza l’opposizione: «E’ un nuovo gravissimo atto nei confronti
nostri e dei cittadini» incalza Maurizio Poletti (lista ‘Lo Scariolante’).
Se non fosse
stato per Boetti ancora una volta non avremmo saputo nulla prima dei fatti: sta
portando alla luce tutte le informazioni scomode, specie sull’ambiente, che non
ci vengono date.
Il paese
dovrebbe ringraziarlo ogni volta che passa per il tempo che dedica.
E cosa vediamo?
Che parte quel progetto a cui solo il centrodestra aveva detto un chiaro e
categorico no nel maggio 2011, mentre Ferioli era partito con unatteggiamento
ambiguo correndo poi ai ripari, visto il malcontento popolare,col ‘no’ tardivo.
‘No’ che
comunque porta a questo, a un progetto che parte domani senza che nessuno
sappia nulla.
Quando le
domande sono tantissime: cosa brucerà, dopo il fallimento del sorgo?Da dove
arriverà il materiale? Come impatterà sulla viabilità? Che conseguenze ci
saranno sulle emissioni? Soprattutto, come farà a sopportare anche questo un paese
che già ha un concentrato di criticità ambientali forse unico in Italia?Il
Comune sapeva tutto e non ha detto niente, ancora una volta.
Il Comune poteva
dire no perché era in Conferenza dei servizi e non lo ha fatto, ancora una
volta.
Noi su questo
condurremo una battaglia senza precedenti: è ora di fare sapere alla gente
questa e tutte le cose che non sono state dette nel post terremoto.
Stiamo
organizzando un grande incontro pubblico a fine maggio per scoperchiare la
pentola».
Daniele Montanari
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