Ecco alcune considerazioni sul dibaddito che si è sviluppato
Al di là delle polemiche di un
consiglio comunale inevitabilmente molto accesso (sia tra i consiglieri sia in un
pubblico insofferente ad ascoltare le ennesime giustificazioni alle promesse
tradite) il dato di fatto è che la maggioranza prosegue le politiche e i
progetti peggiori della precedente amministrazione in materia ambientale e di
gestione del territorio.
Vale la pena di ricordare che
negli ultimi 3 mesi la giunta Ferioli e la maggioranza Pd hanno approvato la
realizzazione di una maxi discarica da 1,3 milioni di tonnellate e un progetto
di attività estrattive per la realizzazione di cave grandi quanto 300 campi da
calcio per un totale di 2milioni200mila metri cubi di argilla da scavare. E oggi
arriva anche l’inceneritore di sorgo.
In campagna elettorale la coalizione guidata Fernando Ferioli ha promesso il cambiamento e, in particolare sulla riconversione dell’ex zuccherificio, i volantini di allora non lasciano spazi ai dubbi: “L’insieme delle aree dell’ex zuccherificio può diventare un grande distretto agroenergetico e dell’innovazione ambientale e tecnologica (green economy). Ci impegniamo a progettare e pilotare questa opportunità, coinvolgendo scuole, imprese e università.”
Nulla di questo è stato fatto, e anzi
oggi scopriamo che la scelta di fare un inceneritore era già stata assunta e,
dicono, non può essere modificata. Peccato che questa informazione, prima delle
elezioni ai cittadini, non è stata raccontata.
Riconvertire
uno zuccherificio non è certamente una cosa semplice, tanto che ad oggi in
tutta Italia solo due impianti sono stati completamente riconvertiti, e non a
centrale elettrica. Ma la credibilità vantata dal Pd non sta nel prendere decisioni
ritenute inevitabili perché non ci sono alternative; questo è nascondersi
dietro un dito rispetto al fatto che questa strada è stata di fatto intrapresa
da chi ieri come oggi siede in giunta.
È
l’idea stessa di sviluppo del territorio che anima questa e altre scelte ad
essere oggetto di discussione, e non è sufficiente alzare le spalle dicendo che
la strada era già tracciata e che la decisione di approvare il progetto è
dimostrazione di senso di responsabilità, perché con queste affermazioni si
entra nel campo della propaganda da parte di chi non ha nessun altro argomento.
Trovo
poi incomprensibile come il Consiglio comunale non riesca ad alzare lo sguardo
per aspirare al meglio. In molti interventi della maggioranza si sono citati esempi
di altri Comuni ai confini di Finale Emilia sostenendo che in fin dei conti non
presentano condizioni tanto diverse da Finale. Questo è sicuramente vero, ma ci
sono tanti altri esempi di esperienze virtuose e positive che creano
occupazione stabile e di qualità che possono e devono essere prese come
riferimento. Ma per fare questo occorre avere in testa un modello di sviluppo
diverso, cosa che chi guida Finale Emilia non ha.
Infine, anche
a Finale Emilia occorre riflettere sulla scarsa partecipazione dei cittadini al
dibattito politico locale. Amaramente osservo che al Consiglio comunale che
discuteva della realizzazione di un inceneritore erano pochissimi i cittadini
presenti. Certo, la giunta non fa nulla per favorire la partecipazione, la
trasparenza e la conoscenza delle decisioni che assume, ma questo paese
terremotato si solleva con la partecipazione, non con una delega in bianco da
rinnovare ogni 5 anni.
Comunque
noi continueremo a batterci finché la realizzazione di un inceneritore di sorgo
non sarà fermata.
Stefano Lugli - Rifondazione Comunista Finale Emilia
Stefano Lugli - Rifondazione Comunista Finale Emilia
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