lunedì 17 giugno 2013

DOPO IL CONSIGLIO COMUNALE SULL'INCENERITORE DI SORGO

Il consiglio comunale di Finale Emilia giovedì 13 giugno 2013 ha discusso della riconversione dell’ex zuccherificio in centrale elettrica, o meglio in inceneritore di sorgo da 12,5 Mw che dovrebbe alimentarsi con circa 120mila ton. di biomassa da reperire in un raggio di 50 Km.

Ecco alcune considerazioni sul dibaddito che si è sviluppato

 Al di là delle polemiche di un consiglio comunale inevitabilmente molto accesso (sia tra i consiglieri sia in un pubblico insofferente ad ascoltare le ennesime giustificazioni alle promesse tradite) il dato di fatto è che la maggioranza prosegue le politiche e i progetti peggiori della precedente amministrazione in materia ambientale e di gestione del territorio.
Vale la pena di ricordare che negli ultimi 3 mesi la giunta Ferioli e la maggioranza Pd hanno approvato la realizzazione di una maxi discarica da 1,3 milioni di tonnellate e un progetto di attività estrattive per la realizzazione di cave grandi quanto 300 campi da calcio per un totale di 2milioni200mila metri cubi di argilla da scavare. E oggi arriva anche l’inceneritore di sorgo.
In campagna elettorale la coalizione guidata Fernando Ferioli ha promesso il cambiamento e, in particolare sulla riconversione dell’ex zuccherificio, i volantini di allora non lasciano spazi ai dubbi: “L’insieme delle aree dell’ex zuccherificio può diventare un grande distretto agroenergetico e dell’innovazione ambientale e tecnologica (green economy). Ci impegniamo a progettare e pilotare questa opportunità, coinvolgendo scuole, imprese e università.”
Nulla di questo è stato fatto, e anzi oggi scopriamo che la scelta di fare un inceneritore era già stata assunta e, dicono, non può essere modificata. Peccato che questa informazione, prima delle elezioni ai cittadini, non è stata raccontata.

Riconvertire uno zuccherificio non è certamente una cosa semplice, tanto che ad oggi in tutta Italia solo due impianti sono stati completamente riconvertiti, e non a centrale elettrica. Ma la credibilità vantata dal Pd non sta nel prendere decisioni ritenute inevitabili perché non ci sono alternative; questo è nascondersi dietro un dito rispetto al fatto che questa strada è stata di fatto intrapresa da chi ieri come oggi siede in giunta.
È l’idea stessa di sviluppo del territorio che anima questa e altre scelte ad essere oggetto di discussione, e non è sufficiente alzare le spalle dicendo che la strada era già tracciata e che la decisione di approvare il progetto è dimostrazione di senso di responsabilità, perché con queste affermazioni si entra nel campo della propaganda da parte di chi non ha nessun altro argomento.

Trovo poi incomprensibile come il Consiglio comunale non riesca ad alzare lo sguardo per aspirare al meglio. In molti interventi della maggioranza si sono citati esempi di altri Comuni ai confini di Finale Emilia sostenendo che in fin dei conti non presentano condizioni tanto diverse da Finale. Questo è sicuramente vero, ma ci sono tanti altri esempi di esperienze virtuose e positive che creano occupazione stabile e di qualità che possono e devono essere prese come riferimento. Ma per fare questo occorre avere in testa un modello di sviluppo diverso, cosa che chi guida Finale Emilia non ha.

Infine, anche a Finale Emilia occorre riflettere sulla scarsa partecipazione dei cittadini al dibattito politico locale. Amaramente osservo che al Consiglio comunale che discuteva della realizzazione di un inceneritore erano pochissimi i cittadini presenti. Certo, la giunta non fa nulla per favorire la partecipazione, la trasparenza e la conoscenza delle decisioni che assume, ma questo paese terremotato si solleva con la partecipazione, non con una delega in bianco da rinnovare ogni 5 anni.

Comunque noi continueremo a batterci finché la realizzazione di un inceneritore di sorgo non sarà fermata.

Stefano Lugli - Rifondazione Comunista Finale Emilia

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