martedì 25 febbraio 2014

ALLUVIONE E FINALE EMILIA: I PROBLEMI DA AFFRONTARE

L’alluvione che ha colpito il modenese è l’occasione per riflettere su alcune scelte strategiche che interessano da vicino anche Finale Emilia. Presentiamo ai cittadini alcuni spunti di riflessione su tre temi che riguardano il futuro dei finalesi, auspicando che l’Amministrazione comunale possa accogliere i nostri suggerimenti e modificare alcune scelte sbagliate.


Alluvione e sanità
L’alluvione, con la conseguente chiusura per diversi giorni della Panaria bassa e della Canaletto, ha messo in evidenza tutti i limiti di una programmazione sanitaria provinciale sbilanciata sulla parte sud della Provincia. I finalesi ricorderanno che pochi mesi prima del terremoto venne approvata una nuova programmazione sanitaria che depotenziava ancora una volta gli ospedali dei Comuni modenesi per concentrare ulteriori servizi a Baggiovara. Quella programmazione era sbagliata già prima del sisma e i Sindaci dell’Area Nord avrebbero dovuto rivederla dopo che il terremoto ha colpito pesantemente gli ospedali di Finale, Mirandola e Carpi con la conseguente riduzione di ulteriori funzioni sanitarie. Oggi i servizi sanitari sono sempre più distanti da Finale Emilia che, lo ricordiamo al Sindaco, è il Comune della provincia più lontano dai principali ospedali.
Chiediamo a Fernando Ferioli e agli altri Sindaci della bassa modenese di rivedere la programmazione sanitaria, perché i Comuni dell’Area Nord e del carpigiano meritano un ospedale moderno, efficiente e facilmente raggiungibile, al pari di tutti gli altri cittadini modenesi.

Alluvione e maxidiscarica
Nei giorni in cui si temeva che l’alluvione arrivasse imponente anche a Finale Emilia è salita la preoccupazione che l’acqua invadesse anche la discarica, con gravi conseguenze ambientali. Un’eventuale inondazione avrebbe infatti provocato lo spargimento del percolato, il liquido tossico prodotto dall’accumulo dei rifiuti. Il rischio esondazione e il mancato rispetto della normativa che indica come territori inidonei ad ospitare discariche le aree esondabili (e Finale rientra tra queste) li abbiamo scritti nero su bianco nelle motivazioni inviate a Comune e Provincia per fermare il maxi ampliamento della discarica.
Invitiamo perciò, ancora una volta, il Sindaco a ritirare il progetto di maxi ampliamento della discarica. Una discarica in zona alluvionabile ce l’abbiamo già. Perché farne un’altra?

Alluvione e Autostrada Cispadana
Fra le tante motivazioni di contrarietà all’Autostrada Cispadana inviate al Ministero dell’Ambiente ce n’è una, a firma di Legambiente, in cui - prima che avvenisse l’alluvione - si denunciava il rischio dell’effetto “barriera” che un’opera progettata con il 95% del suo tracciato in rilevato (cioè ad un’altezza media di circa 2,5 metri dal piano campagna) può rappresentare in caso di esondazione di uno dei fiumi incontrati dal suo passaggio. In caso di alluvione del Secchia o del Panaro nei pressi della futura autostrada questa si trasforma in un argine naturale rallentando notevolmente il deflusso delle acque.
Anche per questo continuiamo a chiedere lo stop di questa inutile e onerosa grande opera.

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