Un nuovo maxiampliamento della discarica di Finale Emilia per 1.860.000 metri cubi di rifiuti urbani e speciali incombe sulla nostra città senza che il Comune informi i cittadini e vi si opponga con fermezza. L'iter di valutazione di impatto ambientale è in corso, e abbiamo presentato alla Provincia di Modena le nostre osservazioni di contrarietà chiedendo la bocciatura del progetto di ampliamento. Le potete leggere integralmente in questa news.
Finale Emilia, lì 15/01/2016
Provincia di Modena
Servizio Valutazioni, Autorizzazioni e Controlli
Ambientali Integrati
Via Barozzi n. 340
41124 Modena
Oggetto: Valutazione di
Impatto Ambientale (VIA) del progetto di ottimizzazione dell'area tecnologica
della discarica esistente, con ampliamento della volumetria, in Comune di di
Finale Emilia (MO), Via Canaletto Quattrina.
OSSERVAZIONE
La
presente osservazione si basa sulla relazione tecnica illustrativa del progetto
definitivo presentato da Feronia S.r.l.
Il
progetto prevede l’ottimizzazione dell’area tecnologica del,a discarica
esistente attraverso la tecnica del Landfill Mining con cui ottenere un ampliamento della discarica per un volume
complessivo di 1.860.000 metri3 di rifiuti, di cui 330.000 metri3 destinati alla riallocazione dei rifiuti della
discarica esaurita e i restanti 1.530.000
metri3 destinati a
nuove volumetrie di conferimento per stoccare rifiuti urbani e speciali non
pericolosi. In quest'ultima definizione sono compresi anche i rifiuti di
produzioni industriali, i fanghi di trattamento delle acque, i rifiuti
derivanti da attività sanitarie.
Si
segnalano alla vostra attenzione e valutazione i seguenti punti critici:
IL PROGETTO NON È COERENTE CON GLI
STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE
In
via generale si osserva che la scelta di
Feronia S.r.l. di presentare un progetto di ampliamento della discarica in
riferimento alla pianificazione indicata nel vigente Piano Provinciale per la
Gestione dei Rifiuti non è coerente con le numerose modificazioni del
quadro di riferimento normativo e programmatorio intercorse ad oggi.
Si evidenzia come Feronia S.r.l. non
tenga in considerazione la Legge
Regionale n. 23 del 23/12/2011 (“Norme di organizzazione territoriale delle funzioni
relativi ai servizi pubblici locali dell’ambiente), con la quale si è introdotta una nuova definizione di
Ambito Territoriale Ottimale (A.T.O.) coincidente con l’intero territorio
regionale (superando quindi i precedenti confini provinciali), che ha delineato
un nuovo assetto circa compiti e funzioni in materia di pianificazione rifiuti.
Si evidenzia come Feronia S.r.l. non tenga in
considerazione la Legge Regionale n. 16 del 5 ottobre 2015 (“Disposizioni a sostegno dell'economia circolare,
della riduzione della produzione dei rifiuti urbani, del riuso dei beni a fine
vita, della raccolta differenziata e modifiche alla Legge Regionale 19 agosto
1996 n. 31) che disincentiva l’utilizzo delle discariche e pone
come obiettivo al 2020 il superamento della maggior parte delle discariche.
Si evidenzia, infine, la profonda
contraddizione tra il progetto di ampliamento della discarica presentato da
Feronia S.r.l. e il nuovo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti (PRGR), adottato
dalla Giunta Regionale con deliberazione n° 1 del 8 gennaio 2016. Il nuovo PRGR prevede:
- al
cap. 9 “Recupero di energia e
smaltimento: definizione dei flussi di rifiuti urbani e fabbisogno
impiantistico”, che:
”I
rifiuti urbani indifferenziati, non ulteriormente riciclabili, saranno avviati
in primo luogo a recupero energetico e, solo come opzione residuale, in
discarica, secondo quanto definito dalla normativa nazionale e comunitaria.”
- al cap. 9.1 “Obiettivi
ed azioni di Piano”, che:
“L’attuazione
delle politiche di riduzione della produzione e di incremento
quali-quantitativo della raccolta differenziata determineranno una progressiva riduzione del
fabbisogno delle seguenti tipologie impiantistiche: trattamento meccanico-biologico,
termovalorizzatori e discariche. Non è pertanto necessario realizzare nuovi
impianti di smaltimento, bensì prevedere il miglioramento dei livelli
prestazionali di alcuni degli impianti già esistenti (con eventuali adeguamenti
dovuti alle modifiche normative introdotte) e la progressiva dismissione di
altri. In recepimento di quanto
previsto dalla normativa vigente il presente Piano prevede quindi: l’azzeramento del conferimento in discarica
di rifiuti non trattati; la progressiva riduzione del conferimento dei RUB in
discarica; il recupero energetico (biogas) dal trattamento dei rifiuti
organici; la progressiva chiusura delle discariche.”
- al cap.
9.2.1 “Criteri per la definizione dell’impiantistica regionale”, che:
“DISCARICHE
Una
gestione dei rifiuti efficace ed efficiente è quella che garantisce la
minimizzazione del conferimento nelle discariche. Nel rispetto di tale
principio occorre tuttavia osservare che una quantità, anche se marginale, di
rifiuti non riciclabili e non recuperabili dovrà comunque essere inviata in
discarica. In quest’ottica, gli indicatori che rappresentano elementi di
valutazione concreti per la selezione delle discariche di Piano sono: -
efficienza logistica e funzionale; - popolazione esposta in un intorno di 2 km;
- vincoli ambientali in un intorno di 2 km.”
Si evidenzia inoltre che
nel PRGR adottato dalla Giunta regionale si prevede per la discarica di Finale
Emilia la cessazione dei conferimenti nel 2015 e che la stessa riprenderà l’attività di smaltimento quando l’impianto sarà posto
nelle condizioni di ricevere i quantitativi di rifiuti specificati, ovvero,
come riporta la nota a margine della tabella 9.26 “La discarica di Finale Emilia potrà ricevere circa 25.000 t/a di RU.
In sede di monitoraggio di Piano si prenderà atto della capacità dell’impianto
di ricevere nuovamente rifiuti e si provvederà a definire il relativo flusso
dei rifiuti.”
È quindi evidente che prevedere nuove
discariche o l’ampliamento di quelle esistenti non è coerente con gli obiettivi
e la prospettiva del nuovo PRGR.
Le
motivazioni per cui Feronia S.r.l. chiede l'ampliamento della discarica nulla
hanno quindi a che fare con le esigenze del territorio o con la programmazione regionale bensì afferiscono unicamente alle esigenze di mercato di smaltire
rifiuti speciali, dal momento che l’attuale discarica in gestione operativa,
autorizzata con Delibera Provinciale n. 93 del 18/02/2010 per “attività di smaltimento di rifiuti urbani e
speciali non pericolosi autorizzata per una capacità massima di smaltimento
pari a 416.000 m3”, è attualmente prossima a
raggiungere la sua capacità ricettiva.
Pertanto il progetto di ampliamento
della discarica di Finale Emilia si configura quale nuovo impianto di discarica
di rifiuti, e ciò non trova alcun fondamento negli strumenti programmatori
vigenti, ma è funzionale all’ottenimento da parte di Feronia S.r.l. della
“garanzia” della disponibilità di un futuro impianto di smaltimento rifiuti.
L’AREA OGGETTO DI AMPLIAMENTO NON È
NELLA EFFETTIVA DISPONIBILITÁ DI FERONIA S.R.L.
La
nuova superficie della discarica andrà ad occupare 107.000 metri quadri di
terreno attualmente destinato a colture agricole di tipo seminativo, che
verranno quindi sprecati per fare posto a rifiuti. Inoltre, i lotti interessati dal progetto di
ampliamento non sono di proprietà di Feronia S.r.l. che, pertanto,
li dovrà acquistare. I proprietari sono: il Comune di Finale Emilia,
Herambiente SPA e la Partecipanza Agraria di Pieve di Cento.
Riteniamo
inopportuno che il Comune di Finale Emilia venda terreni di proprietà di tutti
i cittadini per la realizzazione di un impianto di trattamento dei rifiuti che porterà
benefici solo agli azionisti di Hera e causerà disagi e danni certi ai
cittadini finalesi.
I
lotti di proprietà della Partecipanza Agraria di Pieve di Cento dovranno essere
sottoposti a frazionamento e sono attualmente adibiti a coltivazioni seminative
condotte in esercizio del diritto di utenza secondo lo spirito con cui è
storicamente nata la Partecipanza. Per meglio comprendere le finalità che
portarono alla nascita delle Partecipanze Emiliane, uniche in Italia,
riportiamo uno stralcio dello Statuto della Partecipanza Agraria di Pieve di
cento: “L'istituzione delle Partecipanze Agrarie ha lo scopo
di assicurare alla comunità partecipante, fatta di povera gente, un piccolo
patrimonio che non può vendere, ma che deve trasmettere alle future
generazioni, come fu trasmesso dalle passate, per provvedere ai bisogni
essenziali.” Il preliminare di
compravendita allegato al progetto e sottoscritto dal Presidente del Consiglio
di Amministrazione di Feronia SRL e dal Presidente del Consiglio di
Amministrazione della Partecipanza Agraria di Pieve di Cento è sottoposto a
condizioni sospensive in attesa di approvazione da parte dei rispettivi
Consigli di Amministrazione. Inoltre dovrà
tenere conto dei diritti di prelazione eventualmente esercitati ai sensi
dell'art. 8 della Legge 590/1965 e dell'art. 7 della Legge 817/1971. Feronia
S.r.l., ad oggi, non ha alcuna certezza di avere la effettiva disponibilità dei
terreni oggetto dell’ampliamento proposto.
IL CONTESTO IN CUI SI COLLOCA
L’AMPLIAMENTO
Si
sottolinea la vicinanza del progettato
ampliamento della discarica con numerosi centri abitati e terreni dedicati a
produzioni agricole di qualità: Finale Emilia, a circa 2,7 km a sud;
Canaletto, a circa 3,5 km a sud-sud-ovest; Massa Finalese, a circa 4,7 km a
sud-ovest; Scortichino, a circa 3,7 km a nord-est; oltre a frazioni minori e
varie case sparse di campagna.
La
zona di ampliamento si trova ad appena 2,5 km da "Le Meleghine", area protetta da specifiche misure di
conservazione.
Siamo
ad appena 2 km dal Convento sede della
Comunità di San Giovanni, classificata come zona di interesse storico
culturale.
L'area
è interessata dalla presenza di corsi
d'acqua e zone umide, con flora e fauna caratteristiche.
Siamo
a poche centinaia di metri dal "paleodosso
della Quattrina", di accertato interesse geomorfologico.
Si
osserva inoltre che il progetto non
prevede alcun adeguamento della rete stradale, e che pertanto il traffico
in direzione della discarica transiterà prevalentemente sulla tangenziale nord
all’abitato di Finale Emilia, di recente costruzione, che corre a circa 1,0 km
dall’area di intervento, esattamente
a ridosso del nuovo polo scolastico e del comparto che ospita tutti i servizi
scolastici, culturali e sociali del Comune di Finale Emilia: scuole,
laboratori, biblioteca, servizi scuola e sociale, palestre ecc…
Si sottolinea pertanto l’inopportunità di
incrementare ulteriormente i volumi di traffico di mezzi pesanti carichi di
rifiuti proprio a ridosso di un’area che ospita una fascia di popolazione
composta prevalentemente da minori. Tanto più che Feronia affida ad un soggetto
terzo il trasporto dei rifiuti - senza precisare di chi si tratta - affidando al
gestore del servizio di trasporto l'onere di adeguare i mezzi ai valori di
emissioni consentiti senza precisare come intende controllare che tale obbligo
sia effettivamente rispettato.
ASSENZA
OBIETTIVI DI RIDUZIONE DELLE EMISSIONI INQUINATI
Si evidenzia inoltre che nella relazione tecnica
illustrativa presentata da Feronia S.r.l. è assente l’analisi del traffico e
del potenziamento di esso che deriva dall’ampliamento della discarica, ed è
assente ogni riferimento agli interventi necessari al fine di rispondere agli
obiettivi di riduzione delle emissioni inquinanti contenute nel Piano regionale
integrato per la qualità dell’aria. In particolare, sono assenti le misure
idonee a compensare o mitigare l’effetto delle emissioni introdotte, con la
finalità di raggiungere un impatto sulle emissioni dei nuovi interventi nullo o
ridotto al minimo.
INOSSERVANZA
D.LGS 36/03
Sottolineiamo
l’inosservanza del progetto presentato
da Feronia s.r.l con le norme contenute nel D.Lgs. 36/03 (Attuazione della
direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti) nella parte in cui
chiarisce i siti inidonei alla realizzazione di impianti di discarica:
a)
L’art. 1.1 dell’allegato 1 del D.Lgs. 36/03 chiarisce che:
“Le discariche
non devono essere normalmente localizzate: in aree esondabili, instabili e
alluvionabili; deve, al riguardo, essere presa come riferimento la piena con
tempo di ritorno minimo pari a 50 anni.”
L'area
oggetto dell'ampliamento presenta elevata criticità idraulica con possibilità
di permanenza dell'acqua a livelli maggiori di 1 metro. A risoluzione di tale
problematica il progetto presentato prevede la realizzazione di un argine di
circa 3 metri di altezza, realizzato con materiale ottenuto dalla vagliatura di
quello presente nella vecchia discarica esaurita (tecnica del landfill mining),
adiacente a quella attuale in esercizio e ai terreni occupati dall'ampliamento.
In pratica si propone di separare i componenti recuperabili e utilizzare il
rimanente materiale per alzare il livello dei lotti da occupare. Secondo quanto
dichiarato dalla stessa richiedente in sede di relazione tecnica “la maggior
parte dei materiali sarà probabilmente ridestinata allo smaltimento, e solo una
piccola quota potrà essere recuperata”. Pertanto, a fronte della demolizione di tutte le opere recentemente
realizzate per la messa in sicurezza della vecchia discarica esaurita, opere
particolarmente onerose, si prevede la movimentazione totale dei rifiuti
stoccati da tempo, in epoche in cui non si praticava la raccolta differenziata.
Tale procedimento esporrà l'ambiente circostante, i residenti in zona e i
lavoratori addetti a numerosi rischi, tra cui:
- rischio biologico
per la presenza di microorganismi patogeni, endotossine inalabili, sostanze
tossiche e allergizzanti;
- rischio chimico
per la presenza di sostanze irritanti, tossiche, allergizzanti, cancerogene;
- rischio fisico
per emissione di rumore e di vibrazioni;
Il
tutto per una durata di circa 2 anni e per il recupero e successivo riutilizzo
di modeste quantità di materiale da riporto utile ad alzare il livello dei
terreni oggetto di ampliamento.
b)
L’art. 2.1 dell’allegato 1 del D.Lgs. 36/03 chiarisce che:
“Gli impianti
non vanno ubicati di norma: in aree interessate da fenomeni quali faglie
attive, aree a rischio sismico di 1^ categoria”
Finale
Emilia è ufficialmente classificata in area a rischio sismico di 3^ categoria e,
pur essendo stata epicentro del forte sisma che il 20 e 29 maggio 2012 ha
interessato il territorio situato a nord della Provincia, non è ancora stata
rivista la classificazione del rischio sismico. Pertanto, la provata
sismicità del territorio comunale è, di per sé, un elemento ostativo alla
realizzazione di qualsiasi discarica.
In
conclusione si osserva:
che
il progetto presentato da Feronia S.r.l. di ampliamento della discarica per
rifiuti urbani e speciali non pericolosi:
- non è coerente
con gli strumenti di programmazione e pianificazione dei rifiuti vigenti;
- l’area oggetto
dell’ampliamento non è nella disponibilità del proponente;
- non risponde alle
esigenze del territorio ma a sole esigenze di mercato;
- determina un
incremento del traffico di mezzi pesanti a ridosso del polo scolastico-culturale
del Comune di Finale Emilia, di numerosi centri abitati, di numerosi terreni
agrcoli e di numerosi punti di interesse storico, culturale e ambientale;
- non risponde agli
obiettivi contenuti nel Piano regionale
integrato per la qualità dell’aria;
- non risponde alle
norme contenute nel D.Lgs 36/03 di attuazione della direttiva 1999/31/CE
relativa alle discariche di rifiuti.
Si
chiede, pertanto, l'emissione di un parere sfavorevole al progetto presentato
da Feronia S.r.l. di ottimizzazione dell’area tecnologica della discarica di
Finale Emilia attraverso la tecnica del Landfill Mining con cui ottenere un ampliamento
per un volume complessivo di 1.860.000 metri cubi di rifiuti.
Per il circolo di Finale Emilia di Rifondazione Comunista
Stefano Lugli
Nessun commento:
Posta un commento