giovedì 5 aprile 2012

NO ALLA CONTRO-RIFORMA DEL LAVORO. LA MOBILITAZIONE NON SI FERMA

Riteniamo inaccettabile la proposta di contro-riforma del lavoro del Governo Monti. Se passerà cambierà tutto, e molto in peggio, per i lavoratori. 
All'interno link per ulteriori informaizoni e la posizione della Federazione della Sinistra di Finale Emilia

Per saperne di più...
L'Art. 18 viene svuotato. Intervista a Gianni Rinaldini 

Vediamo le principali novità della nuova legge sul lavoro,

Licenziamenti e Art. 18: Il governo conferma la manomissione dell’Art. 18 e toglie il diritto al reintegro certo in caso di licenziamento illegittimo. Si affida al giudice la scelta tra reintegro e indennità in caso di licenziamento illegittimo per motivi economici di cui si possa dimostrare la “manifesta insussistenza”. È evidente che non è la stessa cosa del reintegro obbligatorio previsto dal vigente Art. 18, nel quale semmai è il lavoratore ingiustamente licenziato che può scegliere l'indennizzo. Tra l'altro con la nuova proposta si riduce il numero di mensilità lavorative indennizzate. Si toglie così ogni sicurezza ai lavoratori dell’effettiva efficacia dell’Art. 18. Con questa riforma i lavoratori avranno meno diritti di prima e l’Art. 18 salta nei suoi fondamentali. La nuova maggioranza Pd-PdL-Terzo Polo riesce a fare quello che non riuscì Berlusconi 10 anni fa.
Precarietà: Cambia ben poco. L’apprendistato diventa la modalità prevalente di ingresso nel mondo del lavoro, e le aziende possono continuare ad assumere apprendisti fino al 50% del personale in pianta stabile, limite che scende al 30% nei primi tre anni di applicazione della legge. A fronte di questa piccola concessione le aziende possono però assumere 3 apprendisti ogni due lavoratori regolari (oggi il rapporto è 1 a 1). Con la riforma nessuna delle 46 tipologie contrattuali precarie oggi in vigore viene cancellata.
Ammortizzatori sociali: Viene progressivamente smantellato l’attuale sistema di tutele che prevede varie forme di cassa integrazione più mobilità. Resta la cassa integrazione solo per le “crisi aziendali temporanee” mentre scompaiono progressivamente quelle per “cessazione di attività”, “ristrutturazione”, ecc... e sarà cancellata anche la mobilità. In sostituzione di tutto questo arriva l’Aspi (Assicurazione sociale per l’impiego), che però dura solo 12 mesi per gli under 55 anni e 18 mesi per gli over 55. In pratica se fino ad oggi un lavoratore di un’azienda in crisi poteva contare su due anni di cassa integrazione più la mobilità (2 anni per gli under 50 e 3 per gli over 50, per un totale di 4 o 5 anni di ammortizzatori) quando la riforma entrerà in vigore resterà soltanto un misero anno (un anno e mezzo per gli anziani) di sostegno al reddito.

Tutti gli interventi attuati dal Governo Monti fino ad oggi sono un attacco costante ai lavoratori e alle fasce più deboli del paese che già soffrono per un costo della vita altissimo a fronte di stipendi che sono i più bassi d’Europa. Ricapitolando: aumento dell'IRPEF, dell'IVA, della benzina, nuova tassa sulla casa (IMU), tagli a sanità, trasporti pubblici ed enti locali, attacco alle pensioni e allungamento dell'età pensionabile; ora smantellamento delle protezioni dei lavoratori e attacco ai diritti fondamentali del lavoro.
 
Per la Federazione della Sinistra ce n’è abbastanza per mandare a casa un governo che non è né tecnico né neutrale, ma è un governo di destra che protegge chi in questo paese non ha mai pagato!

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