Paolo Ferrero, adesso che il matrimonio tra Bersani e Vendola è ufficiale, e Casini prima o poi sembra destinato a convolare a nozze con il centrosinistra, non rischiate l'isolamento?
Il governo Monti
per noi non è una parentesi ma un governo costituente.
E' il tentativo di uscita a destra dalla crisi della seconda repubblica, basta
guardare allo
smantellamento dello stato sociale, all'accettazione oggettiva delle politiche
neoliberiste, al rapporto con l'Europa e i poteri forti, e al lavoro. Alcuni di
questi provvedimenti sono binari per il futuro, costringono i prossimi governi
a seguire la stessa linea: il fiscal compact obbliga l'Italia a tagliare 45
miliardi all'anno per venti anni. L'idea del Pd secondo cui adesso si dice
sempre di sì a Monti ma finita la legislatura si riaprirà il gioco democratico
è vuota di contenuti se non si chiarisce fin da ora che certi provvedimenti
verrano totalmente rivisti: il fiscal compact, la riforma delle pensioni,
l'attacco all'articolo 18. Altrimenti il fatto che al governo ci saranno le
destre o il centrosinistra costituirà solo una variante ad un quadro
prefissato. Per questo Nichi fa un grave errore ad aderire alla proposta del
Pd.E' il tentativo di uscita a destra dalla crisi della seconda repubblica, basta
Vendola
però sostiene che non c'è un accordo con l'Udc.
La proposta del
Pd è chiara e di questo gli va dato atto. Bersani vuole costruire un alleanza
tra moderati e progressisti. Se poi questo avvenga prima delle elezioni o dopo
le elezioni in base all'attuale legge elettorale o a una nuova questo cambia
poco. Si tratta di tattiche inessenziali. La sostanza è che la proposta del Pd
non pone alcuna discontinuità con Monti e penso che molti dei sostenitori di
Sel si aspettavano un altra cosa.
E voi
adesso che fate?
Intanto Sel
poteva fare un altra scelta e quindi continueremo a chiederle di cambiare idea.
Abbiamo chiaro cosa fare. Si tratta di costruire una coalizione alternativa sia
alle destre che al centrosinistra. Ci rivolgiamo all'Idv e a tutte le forze che
hanno fatto opposizione a questo governo. Parlo dei comitati come quello per
l'acqua pubblica, della sinistra sindacale, di Alba e anche dei compagni di Sel
che vogliono seguirci.
Ma l'Idv
potrebbe starci?
Non c'è due
senza tre, a Napoli e Palermo abbiamo vinto insieme senza Sel. Dò atto all'Idv
di non essere una forza di sinistra ma ha fatto opposizione a questo governo da
sinistra.
In
Italia siamo lontani dall'emerge di un fronte de gauche, perché?
Viviamo come in
sospensione chimica e il composto non è ancora precipitato, ma la crisi è
destinata a cambiare i rapporti di forza anche tra le formazioni politiche. La
sinistra italiana sconta il disastro del governo Prodi e della sinistra
arcobaleno. Dobbiamo costruire il contrario di quell'esperienza. Non quattro
persone in una stanza che decidono, ma un percorso aperto, dal basso, dentro
alla quale il Prc e la sinistra siano parte di un movimento ampio. A settembre
apriremo questa fase e metteremo in campo un manifestazione contro le politiche
di Monti propedeutica alla costruzione di un fronte unitario e in grado di
rafforzare l'opposizone sociale lasciata solo dal sindacato.
Il manifesto 3
agosto 2012
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