Dopo i sindaci di Mirandola e
Finale è quello di San Felice a denunciare la speculazione sugli affitti e a
definire sciacalli quei proprietari che speculano sul dramma che stanno vivendo
migliaia di concittadini senza tetto, facendo lievitare il canone di locazione
dei loro appartamenti.
È un dato di fatto che ci troviamo di fronte ad una situazione
drammatica in cui i ritardi si accumulano producendo perversi effetti a
catena: i soldi del CAS giunti solo ad ottobre hanno impedito a molti di
trovare una sistemazione autonoma, i moduli abitativi provvisori arriveranno
forse a dicembre e l’utilizzo degli appartamenti sfitti è ad oggi una strada
che non ha dato i risultati attesi.
È ormai ottobre e la pur giusta
denuncia dei sindaci in merito al caro affitti non è più sufficiente.
È il momento di fatti concreti, perché se si lascia al buon cuore dei
palazzinari l’utilizzo degli appartamenti vuoti è scontato che non se ne farà
nulla.
Allora se il bando di Acer per la
messa a disposizione volontaria di alloggi sfitti (emesso con grave ritardo a
metà settembre quando l’ordinanza di Errani è del 14 agosto!) non dà risposte
sufficienti e se la solidarietà non c’è, secondo noi va fatto un passo in più arrivando alla requisizione degli alloggi
sfitti, alle medesime condizioni economiche previste dal bando per la
disponibilità volontaria.
Mancando questo le dichiarazioni
del Presidente Errani sull’utilizzo degli alloggi sfitti resterebbero solo un
vuoto esercizio di retorica.
Occorre inoltre che i Comuni più grandi immediatamente contigui
all'area del “cratere”, o non colpiti come la bassa (ad es. Modena, Carpi o
Castelfranco) che posseggono un elevato patrimonio immobiliare sfitto di
proprietà delle grandi immobiliari, facciano
ogni sforzo, arrivando anche in questo caso alla requisizione, per rendere
utilizzabile il gran numero di alloggi vuoti.
Il problema casa non può essere
solo un problema della bassa modenese, ma dell’intero territorio provinciale.
Stefano Lugli - segretario provinciale PRC Modena
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