GIÚ LE MANI DALLE NOSTRE CASE
L'attuale sistema di rimborso penalizza i cittadini più in difficoltà e li obbliga all'indebitamento con le banche, con la certezza che lo Stato non coprirà i costi della ricostruzione e il rischio concreto di perdere la propria casa, o l'alternativa di svenderla a qualche speculatore.
Le rare volte che i mass media
parlano dell'Emilia raccontano di una regione in cui i laboriosi emiliani ce
l'hanno fatta da sé: scuole avviate, aziende e negozi riaperti, moduli
abitativi in arrivo.
Ci piacerebbe fosse così: la
realtà è che in Emilia non c'è proprio niente di risolto. I tempi “amministrativo/legali”
dell'emergenza sono sempre più distanti dalla situazione reale.
Alcune grandi imprese
delocalizzano dopo che i loro capannoni sono crollati come castelli di carte,
le piccole imprese non riescono a ripartire e mettono in cassa integrazione i
lavoratori, le scuole, sono partite “puntualmente” il 17 di settembre sotto
tensostrutture o in alberghi affittati e pizzerie prestate alla comunità in
attesa dei moduli scolastici, per lo più pronti dopo il 20 di ottobre, i campi
della protezione civile chiudono spostando le persone a vivere fino a 80 /90 km
dai luoghi dove lavorano o studiano mentre le case sfitte sono poche e in parte
in mano a palazzinari che le tengono vuote in attesa in attesa di non si sa cosa (forse della possibilità di rincarare gli
affitti?): ecco la realtà emiliana.
I soldi non ci sono, dicono: il contributo per la
ricostruzione da un 80% virtuale si trasforma in una percentuale prossima tra
il 50 e il 60%, cosa che obbliga le famiglie
meno abbienti a rassegnarsi ad essere consegnati, se non riescono a mettere la
differenza, in mano alle banche, accendendo mutui, oppure, se non hanno le
garanzie che richiedono le banche, a rinunciare alla ricostruzione. Nel
frattempo si spendono 40 euro al giorno a persona solo per pernottamento e
colazione, per mantenere in albergo famiglie senza casa perchè Errani,
costretto dalla realtà, ha dovuto rinunciare in ritardo alla sua linea
oltranzista anti container: così i moduli abitativi (70.000 euro l'uno: la speculazione è già
cominciata e rischia di mangiarci vivi) arriveranno solo fine dicembre o
gennaio, forse addirittura a febbraio.
Tutto questo però
non impedisce di sprecare i soldi per
costruire la solita infrastruttura dannosa e costosissima come la Cispadana a
cui tra l'altro saranno destinate le macerie del terremoto, fonti preziose di
materiale di recupero per abbassare i costi della ricostruzione.
NOI
NON CI STIAMO!
A chi vuole trasformare questo
terremoto in un' occasione di spopolamento del territorio attraverso leggi e
ordinanze che impediscono ai meno abbienti di ricostruire, a chi vuole
trasformare questa tragedia in uno strumento di selezione di classe noi
rispondiamo che siamo intenzionati a rimboccarci le maniche non solo per
lavorare, ma anche per pretendere ciò che ci spetta.
SABATO 24 NOVEMBRE, ORE
15
PIAZZA COSTITUENTE,
MIRANDOLA
SCENDIAMO IN STRADA!!
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PRC EMILIA ROMAGNA ADERIAMO ALLA MANIFESTAZIONE
SUL TERREMOTO CHE SI TERRÁ SABATO A MIRANDOLA
Aderiamo alla manifestazione
organizzata dal comitato Sisma.12 che si terrà sabato pomeriggio a Mirandola.
Oggi la terra non trema più, ma i
problemi sono rimasti. Il governo Monti, infatti, applica le politiche di
austerità e di taglio della spesa pubblica anche sull'intervento nelle zone del
terremoto.
Per questo, per la prima volta,
lo Stato non finanzia più integralmente la ricostruzione.
Per questo, il governo insiste
nel tenere la scadenza del 15 dicembre per il pagamento dei contributi e di
alcune imposte per chi risiede nelle zone colpite dal terremoto.
Condividiamo la richiesta di
Sisma.12 di una ricostruzione all'insegna della trasparenza e della democrazia
e di una messa in sicurezza del territorio; di un'accelerazione nei tempi, fino
ad ora troppo lunghi rispetto agli impegni assunti dalle istituzioni, nel dare
risposte alla questione abitativa.
L'appuntamento è per sabato
prossimo alle 15 in Piazza Costituente. Rifondazione Comunista ci sarà.
Nando
Mainardi - Segretario
Prc Emilia-Romagna
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