giovedì 28 marzo 2013

PIANO CAVE: CAMBIA LA GIUNTA NON LE POLITICHE DISTRUTTIVE DEL TERRITORIO


La giunta Ferioli conferma il piano cave di Soragni: Finale Emilia avrà voragini grandi quanto 300 campi da calcio scavati per 6 metri di profondità.

Prosegue l’iter del piano estrattivo comunale (approvato con i voti del Pd e della lista civica Ferioli sindaco nel consiglio comunale del 5 marzo) per realizzare a Finale Emilia 2 mega cave per l’estrazione complessiva di 2milioni200mila metri cubi di argilla su una superficie da scavare totale di 227 ettari di terreno. 

 I due enormi “buchi” sono previsti a Finale Emilia in via Ceresa - in una area adiacente alla Zona di Protezione Speciale “Le Meleghine” - e a Massa Finalese in via Albero.
Per rendere l’idea delle dimensioni di queste voragini immaginate una superficie di 300 campi da calcio come quelli dello stadio “Braglia” di Modena scavati per 6 metri dal livello del suolo. Non solo, il piano cave del Comune prevede esplicitamente che si possa scavare sotto il livello della falda acquifera.

Il piano cave del Comune di Finale Emilia è finalizzato, tra le altre cose, all’estrazione di argille per realizzare l’autostrada Cispadana, ed indica volumi talmente alti da risultare notevolmente sovradimensionato, al pari del Piano cave provinciale a cui il documento del Comune si richiama. Il piano cave provinciale è stato infatti redatto nel 2009, quando le condizioni economiche e produttive erano radicalmente diverse, e a distanza di 4 anni procedere con gli stessi volumi significa solo una cosa: favorire la speculazione delle attività estrattive con cui il Comune farà cassa attraverso oneri e contributi compensativi del danno ambientale. Appare quindi del tutto risibile sostenere, come fa l’Amministrazione, che le cave serviranno per l’itticoltura, e certamente non con queste dimensioni

Evidenziamo, tra le altre cose, una contraddizione palese: da un lato la Regione indica di utilizzare le macerie del sisma nella realizzazione dell’autostrada cispadana per evitare il ricorso alle cave, mentre dall’altro il Comune di Finale non pensa di ridurre i volumi di materie prime da estrarre.

Il piano cave del Comune di Finale Emilia è l’ennesima violenza che la maggioranza Pd arreca al territorio dopo la mega discarica, l’ecomostro Ecoblok e il tentativo di realizzare un inceneritore. Evidenziamo poi che questo piano cave nasce dalla precedente giunta Soragni, ed è grave che la giunta Ferioli non abbia pensato di modificarlo per ridurne i volumi e l’impatto ambientale. Era questa l’occasione perché Ferioli segnasse un radicale cambio di marcia rispetto alla precedente gestione sconsiderata del territorio da parte della giunta Soragni. Constatiamo, amaramente, che questo non è avvenuto; ma del resto gran parte della precedente giunta ricopre ancora importante incarichi amministrativi nel Comune di Finale Emilia.
È cambiato il Sindaco ma non le politiche urbanistiche di una giunta e di una maggioranza che considerano il territorio non un bene comune e finito da tutelare ma una merce da saccheggiare e svendere.

Stefano Lugli
Rifondazione Comunista Finale Emilia

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