La giunta Ferioli conferma il piano cave di
Soragni: Finale Emilia avrà voragini grandi quanto 300 campi da calcio scavati per 6 metri di profondità.
Prosegue l’iter
del piano estrattivo comunale (approvato con i voti del Pd e della lista civica
Ferioli sindaco nel consiglio comunale del 5 marzo) per realizzare a Finale Emilia 2 mega cave per
l’estrazione complessiva di 2milioni200mila metri cubi di argilla su una
superficie da scavare totale di 227 ettari di terreno.
I due enormi “buchi” sono
previsti a Finale Emilia in via Ceresa - in una area adiacente alla Zona di
Protezione Speciale “Le Meleghine” - e a Massa Finalese in via Albero.
Per rendere
l’idea delle dimensioni di queste voragini immaginate
una superficie di 300 campi da calcio come quelli dello stadio “Braglia” di
Modena scavati per 6 metri dal livello del suolo. Non solo, il
piano cave del Comune prevede esplicitamente che si possa scavare sotto il
livello della falda acquifera.
Il piano cave del Comune di Finale Emilia è
finalizzato, tra le altre cose, all’estrazione di argille per realizzare
l’autostrada Cispadana, ed indica volumi talmente alti da risultare
notevolmente sovradimensionato, al pari del Piano cave provinciale a cui il
documento del Comune si richiama. Il piano cave provinciale è stato infatti
redatto nel 2009, quando le condizioni economiche e produttive erano
radicalmente diverse, e a distanza di 4 anni procedere con gli stessi volumi
significa solo una cosa: favorire la
speculazione delle attività estrattive con cui il Comune farà cassa attraverso
oneri e contributi compensativi del danno ambientale. Appare quindi del
tutto risibile sostenere, come fa l’Amministrazione, che le cave serviranno per
l’itticoltura, e certamente non con queste dimensioni
Evidenziamo, tra
le altre cose, una contraddizione
palese: da un lato la Regione indica di utilizzare le macerie del sisma nella
realizzazione dell’autostrada cispadana per evitare il ricorso alle cave,
mentre dall’altro il Comune di Finale non pensa di ridurre i volumi di materie
prime da estrarre.
Il piano cave
del Comune di Finale Emilia è l’ennesima violenza che la maggioranza Pd arreca
al territorio dopo la mega discarica, l’ecomostro Ecoblok e il tentativo di
realizzare un inceneritore. Evidenziamo poi che questo piano cave nasce dalla
precedente giunta Soragni, ed è grave che la giunta Ferioli non abbia pensato
di modificarlo per ridurne i volumi e l’impatto ambientale. Era questa l’occasione perché Ferioli
segnasse un radicale cambio di marcia rispetto alla precedente gestione
sconsiderata del territorio da parte della giunta Soragni. Constatiamo,
amaramente, che questo non è avvenuto; ma del resto gran parte della
precedente giunta ricopre ancora importante incarichi amministrativi nel Comune
di Finale Emilia.
È cambiato il
Sindaco ma non le politiche urbanistiche di una giunta e di una maggioranza che
considerano il territorio non un bene comune e finito da tutelare ma una merce
da saccheggiare e svendere.
Stefano Lugli
Rifondazione
Comunista Finale Emilia
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