Se si voleva la conferma che i
proponenti il maxi stoccaggio gas a Rivara non hanno alcuna intenzione di
abbandonare il progetto la lettera dell’ex manager di ERG Nash al sen.
Giovanardi toglie ogni dubbio in proposito.
Le accuse di miopia e di paure
irrazionali che Nash rivolge ai comitati, ai cittadini e alle istituzioni che,
dati alla mano, hanno costruito e motivato la contrarietà al progetto sono
offensive nei confronti di un territorio che ha subito il devastante sisma del
maggio scorso.
Caso mai la miopia e
l’irrazionalità è di quelle istituzioni nazionali che tengono ancora in vita un
progetto che le comunità non vogliono e che non presenta adeguati livelli di
sicurezza.
Oggi crediamo siano significative le parole dell’ISPRA,
l’Istituto nazionale per la protezione ambientale, che più volte si è occupato
del progetto Rivara e che addirittura lo utilizza come caso particolare, e
negativo, nei suoi corsi di formazione. Nel documento dell’Istituto
(consultabile on line a questo indirizzo: http://www.isprambiente.gov.it/files/via-vas/corso-via-vas/corso-via/Rivara.pdf),
che mette in evidenza le contraddizioni e le carenze del proponente in merito
alla sismicità indotta si può anche leggere che:
“ISPRA ritiene che la Fase
di Accertamento (cioè le perforazioni
autorizzate dalla Commissione VIA) proposta sia del tutto inadeguata alla
bisogna e, di conseguenza, che i risultati ottenuti da essa non possano in
alcun modo essere presi a sostegno di una decisione tecnico-scientifica
motivata circa la prosecuzione del progetto”.
Al di là dello scambio epistolare
tra Nash e Giovanardi ribadiamo che il territorio interessato, i cittadini e le
istituzioni hanno già in modo chiaro e netto da tempo espresso la propria
contrarietà al progetto. Decidono le
comunità, non gli interessi di un privato, e per questo il nostro impegno
per impedire la realizzazione del maxideposito va avanti fino a che non si
metterà davvero la parola fine a questa vicenda.
Stefano Lugli
Segretario PRC Federazione di Modena
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