Tutte le opposizioni unite per la
serata informativa del 17 luglio 2013 ai giardini pubblici. Firme per installare una centralina
sullo smog e arriva l’apertura al sindaco.
I giardini
pubblici gremiti di spettatori per la serata organizzata dalle opposizioni
sulle tematiche ambientali. Circa 300 persone hanno partecipato all’incontro
“Finale non è una pattumiera”, evento che rimarrà nella storia politica locale
per l’eterogeneità delle forze politiche che la hanno organizzata:
il
consigliere Pdl Gianluca Borgatti, il consigliere comunale e provinciale del
carroccio Lorenzo Biagi e i candidati sindaci in lizza con Ferioli: Maurizio
Poletti dello Scariolante, Carlo Valmori (M5S), e Stefano Lugli, segretario
provinciale Prc, nonché la partecipazione straordinaria del deputato Vittorio
Ferraresi, pronto “A fare un caso nazionale della situazione finalese», dice
puntando il dito sulla centrale a biomasse definendola “una truffa ai danni
della Comunità europea”.
Durante la serata è stato lanciata la raccolta firme
per installare una centralina al fine di monitorare lo stato di inquinamento
dell’aria prima di procedere con i progetti, già votata in consiglio comunale,
ma non ancora operativi.
Apre l’incontro
Lugli sulle cave per la Cispadana, ricordando come la commissione Via abbia
evidenziato numerose criticità al progetto autostradale e l’imponente traffico
che verrà a riversarsi sul centro di Massa. La parola va poi a Poletti sulla
discarica che dovrebbe ospitare “Dalle 370 tonnellate di rifiuti attuali a un
milione e 300 mila tonnellate, di cui 536mila di rifiuti industriali, con
elementi cancerogeni. Metalli pesanti per cui Feronia ha chiesto deroga sui
quantitativi massimi di stoccaggio, triplicando la portata di bario, arsenico,
nichel, cadmio e di 11 volte il piombo, che andranno a finire nelle falde e
nell’aria».
Valmori punta il
dito sulla centrale a biomasse in progetto per la riqualificazione dello
zuccherificio, dove un “Finto accordo di filiera permette lo scempio. Inoltre
quell’acqua sotto l’ex zuccherificio, che doveva servire al raffreddamento, è
piena di cloro e arsenico ed è inutilizzabile. Ciò significa che la bonifica
non è terminata». Borgatti paragona l’ospedale a situazioni di terzo mondo:
«Tre ambulatori per 6 dottori al terzo piano della Casa della salute è al
disotto del minimo umano, che attrattiva può dare Finale con così tante
criticità ambientali e un servizio sanitario indegno?».
Da arriva tutti
però il messaggio di apertura al sindaco, per “Una battaglia comune, contro i
potentati e gli interessi di partito, Ferioli deve deporre la bandiera come
abbiamo fatto noi e partecipare a questa lotta comune per un futuro migliore a
Finale».
Manuele Palazzi
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