venerdì 2 agosto 2013

LA CISPADANA AUTOSTRADALE E LE TRE SCIMMIETTE

Tutto quello che i Sindaci e la Regione non vi hanno detto sulla Valutazione di Impatto Ambientale del progetto di Autostrada Regionale Cispadana ve lo diciamo noi.  

SCARICA QUA le 25 pagine di richieste di integrazioni al progetto avanzate dal Ministero dell’Ambiente alla società Autostrada Regionale Cispadana

 Cosa hanno detto i giornali?
La Commissione di "Via" squalifica la Cispadana. Gazzetta di Modena del 6 luglio 2013
La Cispadana rinviata a dicembre. Gazzetta di Reggio del 12 giugno 2013
Cispadana, valanga di modifiche dalla VIA. Estense.com del 7 luglio 2013 
Cancro ai polmoni e inquinamento dell'aria. Quotidianosanità.it del 10 luglio 2013

Ospitiamo di seguito il commento del portavoce del Coordinamento cispadano NO autostrada Silvano Tagliavini

LA CISPADANA AUTOSTRADALE E LE TRE SCIMMIETTE
Due fatti recenti che incideranno parecchio sull’iter del progetto autostradale della Cispadana.
Uno direttamente, la richiesta della Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) da parte del Ministero dell’ambiente ad Autostrada Regionale Cispadana (A.R.C.) di integrazioni progettuali (ben 153 di cui molte sostanziali) con data di protocollo 17/06/2013 e che vuole semplicemente dire che il progetto presentato dalla Società autostradale nell’ottobre 2012 è di fatto da rifare in molti suoi passaggi, lacunoso nella sua esposizione (24 pagine di richiami), tanto che vengono ripetutamente citate le espressioni: “si richiede…”, “precisare…”, “motivare…”, “correggere…”, “indicare…”, “specificare…”, per non parlare poi dell’evidenziazione in vari passaggi di affermazioni contrastanti fra loro sullo stesso oggetto. Tanto per capire quanto superficiale sia stato il lavoro di progettazione basta considerare che è la stessa V.I.A. a indicare al proponente dove andare a estrapolare i dati occorrenti per una più precisa esposizione del progetto stesso, dati di Enti pubblici come ARPA o AUSL, e sempre la V.I.A. che mette in evidenza la assoluta inaffidabilità di tabelle riportanti dati su rilievi riguardanti traffico o livello di inquinamento e delle stesse procedure attivate arrivando, mossa probabilmente da un senso di disagio, ad indicare come procedere per migliorare il progetto, e tanto altro.
Oppure là dove si richiede una più approfondita valutazione tra il progetto autostradale e l’”opzione zero”. Credo però che il massimo si raggiunga nel punto 4.7 dove la V.I.A. è costretta a richiedere precise valutazioni sulla incidenza dell’infrastruttura sul numero di superamenti dei limiti fissati dalla normativa relativamente alle polveri sottili PM10 e PM2,5 (neanche questo minimo in A.R.C. si sono sentiti in dovere di fare!).

Niente male per un progetto licenziato da A.R.C. come risultato di una attenta valutazione e comparazione tra le esigenze costruttive e quelle dei territori attraversati (tanto da non farlo visionare agli Enti Locali interessati prima della spedizione a Roma). Pomposamente liquidato dalla Regione come il migliore dei progetti possibili tanto da ritenere la procedura di V.I.A un pura formalità burocratica e fissare già l’apertura dei cantieri, dopo un veloce passaggio in Conferenza dei Servizi, nei primi mesi del 2014.

Il secondo fatto che inciderà, anche se indirettamente, sull’iter del progetto autostradale della Cispadana è la pubblicazione dei dati che riguardano l’incidenza delle polveri sottili sull’insorgenza di tumori ai polmoni, dati pubblicati sulle pagine della rivista scientifica Lancet Oncology e ripresi da quotidianosanità.it il 10 luglio scorso. Dati che sono il risultato del progetto europeo ESCAPE (European Study of Cohortes for Air Pollution Effects), uno studio effettuato in vari paesi europei, tra cui l’Italia, al quale ha dato il suo contributo anche un gruppo dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, guidato da Vittorio Krogh, responsabile della Struttura complessa di epidemiologia e prevenzione). In breve lo studio, effettuato nell’arco di tredici anni, ha riguardato oltre 300.000 persone (uomini e donne) di età compresa tra i 43 e i 73 anni di 9 paesi europei ed ha indagato la correlazione tra inquinamento e tumore ai polmoni. Il collegamento mentale è facile da fare e probabilmente lo abbiamo fatto tutti. Ma oggi è suffragato dal più grande studio – sia per campione che per estensione geografica – mai pubblicato. Una posizione già espressa in precedenza in tutti passaggi pubblici promossi dal Coordinamento Cispadano NO autostrada nel suo insieme o dai singoli soggetti facenti parte, posizione suffragata da precedenti dati già ampliamente in possesso della comunità scientifica e ribadita anche nelle “osservazioni” sul progetto autostradale inviate alla V.I.A. nella primavera scorsa.

Di fronte a questi due scenari una qualsiasi persona di buon senso, in particolare con responsabilità politico/amministrative, avrebbe di che dire. Fino ad ora un silenzio assoluto rotto solo dal perentorio intervento del solito assessore regionale Peri che riconferma la volontà di procedere alla costruzione dell’autostrada (fatta passare come autostrada di rilevanza locale nel 2006 e ora di rilevanza nazionale (!?), mentre tutto il resto della “truppa” (Amministratori Pubblici locali, Associazioni della imprenditoria privata e del mondo del lavoro dipendente) si attiene all’ordine di scuderia che impone di non intervenire sull’argomento. Tutti vedono, tutti sentono ma nessuno parla. Come le tre scimmiette si sottraggono al dovere di interrogarsi, evadono dalle loro responsabilità rimanendo sulle proprie posizioni che, in questa situazione, sono chiaramente fuori da ogni logica procedurale, economica e ambientale.

C’è da chiedersi come facciano i Sindaci interessati, che tra l’altro sono stati di fatto presi in giro da A.R.C. che non ha accolto la maggior parte delle istanze presentate nella Conferenza dei Servizi della primavera del 2011, a rimanere ancora in silenzio. Come facciano, loro che sono i responsabili della salute dei propri cittadini a sostenere questo obbrobrio progettuale (da ricordare che in sede di Conferenza dei Servizi da parte dei Comuni fu espressa anche l’esigenza di andare a realizzare le cosiddette “opere compensative” da parte della Regione come punto irrinunciabile per il consenso definitivo al progetto autostradale e che da parte della Regione fu preso un solenne impegno. Qualcuno ha più sentito parlare delle opere citate ?). Tutto è comprensibile (molti di loro “tengono famiglia”) ma nulla di tutto questo è giustificabile.
C’è da chiedersi cosa deve ancora accadere, c’è stato anche il terremoto, perché qualcuno di “lor signori” si decida a scendere dal piedistallo del potere e raffrontarsi con la realtà.
C’è da chiedersi come facciano, non dico a presentarsi tra la gente, ma a guardare ancora negli occhi le persone a loro care e sostenere che tutto questo vale un ipotetico “sviluppo economico” (ipotetico perché ancora nessuno lo ha dimostrato nonostante le svariate richieste poste a riguardo).

Come le tre scimmiette NON VEDONO, NON SENTONO, NON PARLANO, ma capiranno?

Silvano Tagliavini
del Coordinamento Cispadano NO autostrada

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