Ecco la nostra opinione sul futuro di questo spazio.
Il centro sportivo di Finale Emilia si trova oggi in una zona baricentrica tra il centro storico e la nuova finale che sta nascendo in periferia, quindi deve essere valorizzato al più presto sia come spazio per lo sport sia come centro aggregativo e culturale polivalente per iniziative culturali e delle associazioni e deve prevedere spazi sociali per giovani e meno giovani che qualifichino i momenti di ritrovo dei finalesi.
Pensiamo
che sia un luogo strategico anche per iniziative extrasportive perché il centro sportivo ha caratteristiche
uniche a Finale: è un luogo protetto dal traffico, collegato alle ciclabili
e comodamente raggiungibile da tutti i quartieri di Finale. Proprio per questo è
sbagliatissimo utilizzare parte del centro sportivo per realizzare lì un
parcheggio - proposta riportata da alcuni quotidiani - perché andrebbe a
snaturare tutte queste caratteristiche positive.
Per la
parte sportiva la cosa più semplice, ma al tempo stesso più faticosa da
realizzare, è mettere attorno ad un tavolo tutti gli sportivi finalesi per
comprenderne le esigenze. È questo un passaggio indispensabile prima di ogni
scelta e che l’Amministrazione comunale deve fare al più presto.
In
generale noi pensiamo a strutture
polivalenti e possibilmente collegate l’una all’altra, come negli edifici
demoliti, perché ciò consente un utilizzo plurimo e contemporaneo riducendo i
costi di gestione e custodia.
Pensando
al futuro del centro sportivo lascia più
di una perplessità la scelta di realizzare un palazzetto dello sport collegato
alle nuove scuole: a nostro avviso per l’educazione fisica dei ragazzi è
sufficiente una palestra scolastica mentre il palazzetto polivalente si presta
meglio in un contesto più ampio come il centro sportivo, capace di offrire
servizi aggiuntivi che il polo scolastico non può offrire. Ma per comprendere
questa scelta sarebbe utile conoscere le motivazioni che hanno guidato l’Amministrazione
nel scegliere la periferie di Finale come il luogo in cui concentrare i nuovi
servizi.
Con lo
sguardo rivolto al futuro, inoltre, non dimentichiamo che a poche centinaia di
metri dal centro sportivo si sono aperti numerosi spazi vicino alla stazione e al
campo Robinson che, una volta
liberati dal teatro tenda, possono essere riempiti con servizi sportivi e
sociali per dare risposte a esigenze vecchie e nuove.
In
questo momento molti cittadini si stanno esercitando nel percorso di ricostruzione partecipata, a cui
andiamo con la scelta già assunta di collocare il nuovo tendone del tennis su
una porzione della pista di pattinaggio. È questo un errore di metodo da parte
dell’Amministrazione comunale che non si deve ripetere più: magari è la scelta
migliore che ci possa essere, ma va discussa all’interno del percorso
partecipato.
Stefano Lugli
Rifondazione Comunista Finale Emilia
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