giovedì 23 aprile 2015

LIBERIAMO Il 25 APRILE E IL 1 MAGGIO DAL LAVORO

Rifondazione Comunista contesta le catene della grande distribuzione che a Finale Emilia apriranno anche il 25 aprile e il 1 maggio.

Esprimiamo la nostra contrarietà sulla decisione di molte catene della grande distribuzione di mantenere aperti i punti vendita nel Comune di Finale Emilia nelle giornate del 25 Aprile e del 1 maggio.

La crisi vede in costante diminuzione il potere d'acquisto delle persone, la gente non ha soldi in tasca e le vendite di certo non aumentano solo perché si tengono i negozi aperti per più giorni. Si tende a far passare l'idea di individui completamente plasmati dalla televisione, dalla pubblicità e dal consumismo. In Italia trionfa l'ideologia che mette al centro solo il tema del profitto, producendo disastri clamorosi come la distruzione dei diritti dei lavoratori, negando loro il riposo e il tempo da dedicare agli affetti. Mentre c’è la assoluta necessità di avere dei momenti collettivi per riflettere, e il 25 Aprile e il 1 Maggio sono uno di questi.

È impensabile che non ci si fermi neanche per festeggiare la fine di una guerra, di una dittatura, la conquista della democrazia e i diritti del lavoro. E poco importa se la festa della Liberazione o del Lavoro cade nei giorni di maggior vendite per i supermercati.

Che misero ragionamento è quello secondo cui una feste come la Liberazione o il Lavoro si rispettano solo se cadono in giorni in cui le vendite sono basse, ma invece si può ignorare se l'incasso che si prevede è alto? In pratica si ammette, senza troppi problemi, che prima vengono i guadagni, e dopo (forse) i valori.

Questa decisione non coinvolgerà solo gli addetti dei supermercati e degli ipermercati, ma anche gran parte dei fornitori della loro filiera. È inaccettabile che queste lavoratrici e questi lavoratori non possano festeggiare il giorno della Liberazione e quello dei Lavoro. Incomprensibile, se non nell'ottica del mero profitto che, invece di incoraggiare la partecipazione dei dipendenti alle iniziative di celebrazione in programma, non si trovi di meglio da fare che aggiungere l'ennesima apertura straordinaria a un già troppo lungo elenco di giorni festivi non rispettati: lungo per i lavoratori e le lavoratrici (e per le loro famiglie mai riunite); lungo per i piccoli commercianti, ai quali le aperture straordinarie costano troppo e fanno guadagnare troppo poco.

Siamo indignati che ricorrenze di così immenso valore siano inficiate dai venti liberisti che ormai da tempo soffiano sul nostro Paese. Proponiamo, altresì, che il 25 aprile e il 1 maggio del 2016 tutti i negozi rimangano rigorosamente chiusi, perché la memoria storica della Liberazione e la Festa del Lavoro sono intoccabili.
Condividiamo le ragioni dei sindacati modenesi che hanno proclamano sciopero per le giornate festive civili e religiose del 25 Aprile, 1° Maggio, 2 Giungo e 15 Agosto 2015 contro le liberalizzazioni degli orari commerciali introdotte dal Decreto Salva-Italia 2011 ed esprimiamo la nostra solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori che saranno costretti a farvi ricorso.

Chiediamo all’Amministrazione Comunale, nelle persone del Sindaco e dell'Assessore alle Attività Produttive, di farsi promotori di un confronto con le catene della grande distribuzione e con gli esercenti (come fatto con successo dal Sinadaco di Modena, Giancarlo Muzzarelli), nel quale, assieme alle associazioni e ai rappresentanti delle categorie interessate, si apra un dibattito sul significato e sulla importanza storica della festa della Liberazione e del Lavoro e sulle aperture festive degli esercizi commerciali nel Comune di Finale Emilia.

Rifondazione Comunista Finale Emilia

Nessun commento:

Posta un commento