venerdì 3 luglio 2015

PERCHÉ UN PRESIDIO ALL’ECOBLOKS?

Rifondazione Comunista ha promosso assieme alle altre forze di opposizione un presidio per sabato 4 luglio 2015 alle ore 10 davanti alla Ecobloks per denunciare lagrave situazione ambientale che Finale Emilia sta vivendo. Immaginando che molti cittadini si interrogano sul perché di questa iniziativa promossa da forze così diverse forniamo alcune risposte alle domande che si stanno facendo, e se avete altri dubbi non esitate a chiedere.



Perché un presidio all’Ecobloks?
Perché, assieme all’inceneritore che sta nascendo all’ex zuccherificio, è il simbolo di una politica industriale sbagliata e pericolosa. Sbagliata perché concentra a Finale Emilia attività produttive caratterizzate dallo scarso valore aggiunto e collegate al ciclo dei rifiuti trasformando la nostra città nel tristemente noto “polo della pattumiera”. Pericolosa per la salute dei cittadini perché altamente impattante aggiungendo un’ulteriore fonte di inquinamento nel distretto della provincia in cui è più alta la mortalità per tumori e malattie cardiocircolatorie.

Però l’Ecobloks crea lavoro, che in questo periodo viene prima di tutto
Il lavoro è indispensabile, ma la salute non si può barattere in cambio del lavoro, ne va della dignità dei lavoratori e dell’intera nostra città. Abbiamo bisogno di un Comune che crei le condizioni perché si possa vivere e lavorare in dignità e sicurezza a Finale Emilia. Alle prossime elezioni del 2016 ci candideremo con questo obiettivo.

Ma cos’è l’Ecobloks?
Il processo produttivo dell’Ecobloks prevede la combustione di 248.000 tonnellate all’anno di rifiuti legnosi, l’assorbimento di migliaia di litri di acqua e un traffico indotto di migliaia di camion, oltre ad emettere formaldeide in atmosfera. Si tratta di un inceneritore a tutti gli effetti, che non brucia “solo” legno vergine come vogliono far credere ma anche rifiuti legnosi.

Ma se l’Ecobloks è attiva vuol dire che è a norma. Perché allora sostenete che è impattante?
La fabbrica deve lavorare nel rispetto dei limiti di legge, guai se non fosse così. Ma ciò che la legge non considera è la concentrazione in unico territorio di infrastrutture e attività produttive altamente impattanti (dalla discarica, al compostaggio dei rifiuti, dalle ceramiche alle centrali biogas, senza considerare che presto sarà attivo l’inceneritore all’ex zuccherificio e entro qualche anno avremo l’impatto dell’autostrada cispadana). Insomma, ci si può ammalare e morire anche a norma di legge.

Il Pd sostiene che fate allarmismo, avete dati a sostegno delle vostre preoccupazioni per l’impatto ambientale?
Ogni processo produttivo legato alla combustione è impattante perché non esiste alcun filtro in grado di trattenere le polveri sottili. Inoltre, in consiglio comunale è stata letta una lettera risalente al 25 maggio 2015 inviata da Sorgea a Ecoblocks con i risultati delle analisi compiute sulle acque di scarico: sono emersi valori molto elevati su diversi parametri di inquinamento chimico, tra cui fenoli, tensioattivi e azoto ammoniacale. Sorgea raccomanda a Ecoblocks di intraprendere ogni azione necessaria al rientro nei limiti di legge, anche in considerazione dell'impatto che potrebbe esserci sul depuratore. Anche l'Arpa ha segnalato violazioni alle prescrizioni autorizzative rispetto agli scarichi.

Ci sono stati cattivi odori e sappiamo che c’è stato un incendio. Ci sono altri problemi?
La causa degli odori sgradevoli è connessa alla putrefazione di residui legnosi nelle acque di piazzale e si è verificato l'incendio di un nastro trasportatore che ha richiesto l'intervento dei Vigili del fuoco e la temporanea sospensione delle attività per il ripristino delle condizioni di sicurezza. Sono episodi indicativi di una gestione problematica del ciclo produttivo.

Ma perché Rifondazione promuove queste manifestazione assieme a forze politiche a lei diametralmente opposte?
Perché crediamo che la salute dei cittadini, così come il contrasto alla criminalità organizzata, venga prima di tutto. Non stiamo sperimentando una coalizione elettorale, ma ci uniamo assieme ad altri molto diversi da noi per far comprendere ai cittadini la gravità della situazione. Quando questi progetti che oggi vediamo attivi (Ecobloks, inceneritore all’ex zuccherificio, ecc…) furono autorizzati dalla precedente giunta Soragni, Rifondazione e il M5S furono le uniche forze politiche ad opporsi, mentre le destre li votarono. Ci fa piacere vedere che da diverso tempo queste forze politiche hanno cambiato opinione e ora condividono le nostre battaglie.

Cosa proponete in alternativa all’Ecobloks?
Non ci sono soluzioni facili e immediate, ma il Comune di Finale Emilia deve rapidamente cambiare passo e puntare ad un modello di sviluppo capace di creare occupazione stabile e di qualità per le nuove generazioni favorendo l’insediamento di imprese che promuovano innovazione, ricerca e sostenibilità ambientale. I Comuni dei distretti industriali vicini, dopo il sisma, hanno creato le condizioni per investire in nuovi processi produttivi, mentre Finale Emilia non ha alcuna strategia se non quella di utilizzare il territorio come moneta di scambio per accettare produzioni che devastano l’ambiente a fronte di contributi per le esangui casse comunali.

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