Il 17 agosto è stato approvato il bilanciodi previsione del Comune di Finale Emilia per l’anno 2015. L’approvazione del
documento più importante di un Comune avviene in ritardo rispetto ai limiti
previsti dalla legge e quando l’anno è già trascorso per due terzi. Un segnale
inequivocabile delle difficoltà economiche e della totale confusione in cui
versa il nostro Comune.
Di seguito la cronaca del consiglio
comunale a cura di Elena Govoni, portavoce L’Altra Finale Emilia.
Il bilancio di previsione è il documento
che stabilisce preventivamente l’entità, la natura e la destinazione della
spesa che il Comune potrà sostenere nel corso dell’anno e le relative modalità
di finanziamento, attraverso le entrate attese. Costituisce l’impianto
indispensabile per la programmazione della attività del Comune, ed è per questo
molto importante dal punto di vista politico e amministrativo.
Come certamente saprete il 17
Agosto si è riunito il Consiglio Comunale per la discussione del bilancio
preventivo 2015, ben oltre il termine stabilito dalla legge al 31 luglio 2015,
tanto che il Prefetto ha dovuto sollecitarne l'approvazione e concedere
ulteriori 20 giorni. Siamo arrivati molto lunghi.
I 175 emendamenti presentati dai
gruppi di minoranza sono stati giudicati dagli organi revisori tecnicamente e/o
contabilmente inammissibili. Questione prettamente tecnica, ma tant'è. Nonostante
ciò il Sindaco, smentendo l’accusa di non voler tenere conto degli emendamenti,
si è dichiarato disponibile a discuterli, tutti e 175.
A questo punto si sono messe in
campo, da ambo le parti, le migliori capacità di strategia tecnico/tattica:
mosse degne dei più esperti giocatori di scacchi, ma ci sta, fa parte della
politica e va compreso e accettato. Sensata la proposta avanzata dalle
opposizioni di discutere e votare solo gli emendamenti che la maggioranza
poteva ritenere condivisibili, senza stare a perdere tempo sugli altri. In
fondo, quel che conta, dovrebbe essere il bene della città. Ma la maggioranza
non desiste: l'impianto complessivo del bilancio va mantenuto, perché
l'abbattimento del debito è irrinunciabile. Poco importa se a scapito degli
investimenti e delle manutenzioni. E dei cittadini che si vedranno applicare le
aliquote più alte possibili in ogni tributo. Come del resto in quasi tutti i
Comuni limitrofi. Mal comune, mezzo gaudio. Non pensate di trasferirvi di
qualche chilometro, perché non servirà a farvi pagare meno tasse. Però la
maggioranza una concessione la fa: in cambio del ritiro di tutti gli
emendamenti e della approvazione del bilancio, si dichiara disponibile a
portare in successive variazione di bilancio gli eventuali emendamenti
condivisibili. Un uovo oggi per una gallina domani.
Qualcuno giustamente fa notare che
non ha senso ritirare emendamenti ritenuti inammissibili, così come non ha
senso discuterli e votarli, a meno che… A meno che la inammissibilità non sia
poi così certa, che i pareri tecnici non siano poi così limpidi, che il
regolamento comunale sia un pò fumoso al riguardo, e che si vogliano di fatto
evitare ricorsi agli organi competenti, nello specifico al TAR.
Finalmente, dopo questa partita a
scacchi, si passa alla discussione del bilancio. O meglio, i gruppi di
minoranza espongono le loro proposte di modifica, dimostrando di averlo letto
quel bilancio, di aver provato a modificarlo inserendo variazioni che
consentano qualche investimento in più per le manutenzioni di strade e verde
pubblico, per il recupero dei centri storici e delle frazioni. Modifiche
tecnicamente e contabilmente inammissibili, ricordiamolo.
I Consiglieri di maggioranza,
presenti e silenti, preferiscono affidarsi alla voce del capogruppo, che
ricorda come questo sia un bilancio spartiacque importantissimo che, in tempi
di forte diminuzione delle entrate a causa dei mancati trasferimenti dallo
Stato, vede nel complesso i tributi diminuire, ci qualifica come Comune
virtuoso per la bassa spesa di personale in rapporto alla efficienza dei
servizi, consente una riduzione del debito pari a 11 milioni di Euro e ci mette
al riparo da sorprese per gli anni futuri. Qualcuno però sostiene che tutto ciò
sia una mera operazione di immagine a danno dei cittadini che pagheranno
tributi più alti e in cambio avranno le buche nelle strade e le erbacce nei
parchi.
Ma non c'è più tempo per discutere,
si passa alla votazione degli emendamenti, tutti 175, uno per uno. E si assiste
alla penosa farsa dei Consiglieri di minoranza che lasciano l'aula, mentre i
consiglieri di maggioranza, come tante marionette filoguidate, alzano la mano a
comando per bocciare gli stessi, fra risatine, sbadigli e tocchi di dita sugli
smartphone. CHE PENA!
Elena Govoni
Portavoce L’Altra Finale Emilia
elenagovoni@tiscali.it
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