giovedì 15 ottobre 2015

L'INCENERITORE ALL'EX ZUCCHERIFICIO E' PRONTO

Sono iniziate le prove per la messa in funzione della centrale elettrica all'ex zuccherificio che dovrebbe essere alimentata con 100.000 tonnellate di biomassa costituite per il 25% da sorgo (ovvero impegniamo terreno fertili per coltivare un prodotto che poi bruciamo) e per il restante da scarti della produzione agricola (paglia, fieno, potature, sfalci) e sottoprodotti dell'agricoltura. 

Presto l'ennesimo inceneritore - perchè di questo si tratta - entrerà in funzione. Questa è una delle tante promesse tradite dalla maggioranza, ed è l’eredità più pesante che la giunta Ferioli lascia ai finalesi. 
Ricordiamo che a distanza di pochi Km si trova l'Ecobloks (leggi qua le motivazioni del presidio di questa estate), che nasconde al suo interno un inceneritore per la combustione di 248.000 tonnellate di rifiuti legnosi all'anno.
Ecobloks e inceneritore all'ex zuccherificio sono il simbolo di una politica industriale sbagliata e pericolosa. Sbagliata perché concentra a Finale Emilia attività produttive caratterizzate dallo scarso valore aggiunto e collegate al ciclo dei rifiuti trasformando la nostra città nel tristemente noto “polo della pattumiera”. Pericolosa per la salute dei cittadini perché altamente impattante aggiungendo ulteriori fonti di inquinamento nel distretto della provincia in cui è più alta la mortalità per tumori e malattie cardiocircolatorie.

Per quanto ci riguarda la giunta dovrebbe dimettersi non solo per la plateale inadeguatezza politica e amministrativa che ha dimostrato, determinando le condizioni perché si arrivasse al coinvolgimento del Comune di Finale Emilia nell’inchiesta sulla ‘ndrangheta in Emilia.
La giunta dovrebbe dimettersi, anche e soprattutto, per questa ciminiera, che diceva di non voler accendere e che invece ha inseguito con ostinata volontà.

In campagna elettorale la coalizione guidata Fernando Ferioli ha promesso il cambiamento e, in particolare sulla riconversione dell’ex zuccherificio, i volantini di allora non lasciano spazi ai dubbi: “L’insieme delle aree dell’ex zuccherificio può diventare un grande distretto agroenergetico e dell’innovazione ambientale e tecnologica (green economy). Ci impegniamo a progettare e pilotare questa opportunità, coinvolgendo scuole, imprese e università.”
Nulla di tutto questo è stato fatto.

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