lunedì 14 maggio 2012

SIAMO QUELLI DEL NO?


Spesso disegnano Rifondazione Comunista come “quelli del no”, incapaci di fare proposte. Bene, oggi smontiamo questo logo comune. Noi di proposte ne facciamo!

CISPADANA
SÍ come strada urbana o ferrata, NO come autostrada
L’autostrada non risponde alle esigenze di mobilità locale e, collegandosi al territorio solo in corrispondenza dei caselli, sconvolgerà la viabilità esistente e distruggerà i terreni agricoli più pregiati della Regione. E Massa Finalese sarà devastata da cave di argilla estese come 300 campi da calcio.
GAS
SÍ come utilizzo di ex depositi dismessi, NO come maxistoccaggio sotterraneo
Il progetto di stoccaggio gas di Rivara, provocando sismicità indotta, non risponde al principio di precauzione e sicurezza che si deve tenere in una zona sismicamente attiva come è la bassa modenese.

COMPOSTAGGIO
SÍ in strutture chiuse, NO in impianti all’aperto
Gli impianti di compostaggio rifiuti organici devono essere in fabbricarti completamente chiusi e devono adottare tecniche tali da contenere le emissioni maleodoranti e le acque di scarico.

SMALTIMENTO RIFIUTI
SÍ al porta a porta, al riciclaggio e al riutilizzo, NO a discariche e inceneritori
Cosa fare per non essere sommersi dai rifiuti: 1. negli acquisti scegliere i prodotti con minor imballaggio; 2. raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta; 3. creare una filiera per il riciclo e il riutilizzo dei rifiuti recuperati.

FOTOVOLTAICO
SÍ sui tetti di case e capannoni, NO sui terreni agricoli
La pianura padana si sta “mangiando” i suoi terreni più fertili con una cementificazione selvaggia a cui ora si aggiungono le grandi distese di pannelli fotovoltaici a terra. Questi sottraggono contributi pubblici che dovrebbero essere utilizzati per rendere meno energivori fabbriche e abitazioni.

L’AMBIENTE CREA LAVORO
SÍ alla manutenzione del territorio, NO alle inutili grandi opere
Enorme è il costo umano ed economico dei disastri conseguenti alla mancanza di manutenzione del territorio. I costi per questi interventi sono di gran lunga inferiori ai costi dei disastri ambientali. Inoltre gli investimenti per tutelare i territori  favoriscono occupazione stabile e di qualità.

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