giovedì 20 settembre 2012

TERREMOTO: LE ORDINANZE REPRESSIVE NON SONO UNA RISPOSTA ALLE CARENZE DELLE ISTITUZIONI


Qualche giorno fa il Comune di Cavezzo ha emesso un’ordinanza di divieto di installazione di nuove tende spontanee e sgombero di quelle presenti sul territorio comunale, anticipata qualche settimana fa da un analogo provvedimento del Comune di Finale relativamente ad alcune porzioni di territorio comunale.
Crediamo siano scelte sbagliate, che offrono risposte di carattere repressivo a problemi di ordine sociale che non si risolvono allontanando chi è più in difficoltà.

I cittadini dei Comuni colpiti dal sisma vivono una situazione di estrema difficoltà a causa del ritardo delle risposte istituzionali: la prima tranche dei contributi per l’autonoma sistemazione deve ancora essere erogata, l’utilizzo degli alloggi sfitti nell’area del cratere è lasciato al buon cuore dei proprietari, con l’ovvia conseguenza che questa strada è risultata impraticabile in un contesto di aumento esponenziale del costo degli affitti, i container per gli sfollati arriveranno ad autunno avanzato. Il tutto in un contesto in cui il terremoto è vissuto dal Governo come una fastidiosa e spiacevole questione economica da affrontare nei limiti che iniqui tagli di spesa lasciano.

Questi ritardi e l’atteggiamento irresponsabile del Governo hanno l’effetto di moltiplicare i disagi per tutti, ma rischiano di diventare macigni insormontabili per chi è più in difficoltà ed ha bisogno che gli impegni assunti da Errani e Monti siano rispettati al più presto. 

Di fronte ad una situazione in cui ancora non si vede l’uscita dall’emergenza le ordinanze repressive sono una sconfitta della politica, e auspichiamo che di fronte ad una situazione di crescente disagio sociale altri Comuni del cratere non seguano questi esempi.

Stefano Lugli - Segretario provinciale Prc Federazione di Modena

 

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