martedì 6 novembre 2012

LE TASSE DEI TERREMOTATI E IL FISCAL COMPACT


In questi giorni numerosi appelli sono inoltrati al governo perché conceda una proroga fiscale all’Emilia colpita dal sisma almeno fino al 30 giugno 2013.
Associandoci a questi appelli facciamo notare che il sottosegretario Polillo a giustificazione della mancata proroga delle tasse per i terremotati si appella all’art.81 della Costituzione che obbliga gli Stati al pareggio di bilancio. Comunque andrà a finire la tormentata vicenda della proroga fiscale, questo è solo un piccolo esempio dei disastri che questa norma provocherà al nostro paese dal 2013.

Con il pareggio di bilancio è impedito ogni intervento pubblico in economia e questo nei Paesi con elevati debiti significa aprire le porte a imponenti operazioni di riduzioni di spesa - o per chiamarli per quello che sono, tagli al welfare - e privatizzazioni di servizi. Lavoro, sanità, scuola, welfare, così come il sostegno a chi è colpito da calamità, hanno bisogno di interventi pubblici per poter garantire i diritti e la ripresa dell’economia.

Questa norma, contestata da numerosi economisti e premi nobel, è stata approvata nel silenzio più assoluto dalla maggioranza Pd, Pdl e Udc che sostiene il governo Monti. Ed è una delle regole introdotte con il Fiscal Compact europeo che dal 1 gennaio 2013 obbligherà il nostro paese a tagli dell’ordine di 45 miliardi all’anno che provocheranno un massacro sociale senza precedenti, del quale l’accanimento fiscale del governo sui terremotati non è che un preludio. È per questo motivo che ci opponiamo alle politiche inique di Monti che stanno portando l’Italia ad una recessione da cui non si vede l’uscita. 

Stefano Lugli – segretario Prc Federazione di Modena

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