Intervento di Paolo Ferrero che spiega la partecipazione di Rifondazione Comunista alla lista Rivoluzione Civile con Antonio ingroia premier.
Sono molto
contento della nascita della lista Rivoluzione Civile che ha in Antonio Ingroia il candidato
Presidente. Rifondazione Comunista farà parte di questa lista e ha attivamente
operato per la sua nascita a partire dal percorso costruito con Cambiare si
può.
Si tratta di una lista civica nazionale di cui faranno parte tutti coloro che in questi anni si sono opposti alle politiche di Berlusconi e di Monti: partiti, associazioni, comitati, uomini e donne che non hanno piegato la testa.
Una coalizione quindi che prende la forma della lista:
una coazione perché tutti siamo indispensabili ma nessuno è autosufficiente.
Nessuno rappresenta da solo una alternativa alle politiche neoliberiste mentre
insieme possiamo costruirla.Si tratta di una lista civica nazionale di cui faranno parte tutti coloro che in questi anni si sono opposti alle politiche di Berlusconi e di Monti: partiti, associazioni, comitati, uomini e donne che non hanno piegato la testa.
Una lista quindi
che ha al centro la difesa e il rilancio della democrazia e la
lotta contro le politiche neoliberiste portate avanti in questi anni da centro
destra e centro sinistra. Questione democratica e questione sociale non sono
mai state così intrecciate come dentro questa crisi.
L’aggressione
alla democrazia – dai poteri criminali come dalle oligarchie finanziarie –
rappresenta il tentativo di svuotare di potere le istituzioni rappresentative
affinché i poteri criminali ed economici possano agire come incontrollati
poteri sovrani.
In nome della modernizzazione
neoliberista ci stanno riportando all’800, quando la democrazia era un
affare privato delle classi dominanti e la questione sociale veniva trattata
come questione di ordine pubblico. La distruzione del welfare, l’attacco ai
diritti dei lavoratori e al sindacato, la privatizzazione di ogni bene comune
che cosa sono se non un drammatico tentativo di restaurazione reazionaria?
Del resto, la
mafia, come diceva Dalla Chiesa “dà come favore quello che lo stato dovrebbe
dare come diritto”. Vi è un rapporto diretto tra la distruzione dei diritti e
l’allargamento della sfera dei favori, delle clientele, dei soprusi. Così come
le politiche neoliberiste sono decise a livello europeo nel totale disprezzo di
ogni volontà e sovranità popolare. La democrazia è attaccata dal basso e
dall’alto, dai potentati economici come da quelli criminali perché solo nella
democrazia, il popolo – gli uomini e le donne che non hanno potere – possono
far sentire la loro voce e candidarsi a gestire la cosa pubblica.
Per questo nel
simbolo vi è l’immagine del quarto stato. Il tradimento delle radici
Costituzionali della Repubblica coincide largamente con l’abbandono di ogni
politica di giustizia sociale. Oggi non si tratta solo di unire la sinistra. Si
tratta di unire tutti gli uomini e le donne che intendono battersi per la giustizia
sociale e per la democrazia, per la libertà e l’eguaglianza, contro le
mafie e il neoliberismo. Qualcuno dirà che questo è populismo. Io non credo, ma
se lottare per difendere i diritti del popolo contro le oligarchie finanziarie
e criminali significa essere populista, meglio populisti che servi sciocchi dei
potenti.
Questa è la
scommessa che facciamo proponendo la Rivoluzione Civile: la costruzione di una
lista che dia vita ad un nuovo spazio pubblico di partecipazione popolare.
Paolo Ferrero –
Segretario nazionale Rifondazione Comunista
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