L’autostrada Cispadana serve solo a chi la fa: serve a costruttori, cavatori e speculatori e, con l’inchiesta TAV Firenze, abbiamo saputo che serve a politici e tecnici corrotti per scambiarsi favori e affari. Niente di nuovo, sappiamo che le grandi opere si portano dietro grandi interessi, difesi da istituzioni e politici che le spacciano come la modernità e la soluzione salvifica di ogni problema.
Noi sappiamo bene che una volta costruita l’autostrada Cispadana serve solo ad allontanare ancora di più la bassa modenese e l’Italia dall’Europa più moderna e più pulita. Sia che venga realizzata in modo illecito sia che sia costruita ad opera d’arte. Per questo la battaglia contro la sua realizzazione prosegue.
Stefano Lugli, Rifondazione comunista Modena
La rassegna stampa sulle indagine circa l’affare Cispadana e il commento del Coordinamento cispadano NO Autostrada:
Il Fatto Quotidiano, 3/10/2013: "Regione: intercettazioni, nessuna interferenza sull'iter"
Gazzetta di Modena, 26/09/2013: La farsa dell'ok emersa dalle intercettazioni
Il Fatto Quotidiano, 23/09/2013: Tav, il geologo del ministero arrestato: “Stoforzando la mano per fare la Cispadana”
Gazzetta di Modena, 21/09/2013: Pattuzzi: mai chiesto favori
Gazzetta di Modena, 20/09/2013: Illeciti per laCispadana»: arrestato tecnico della Via
LA
CISPADANA AUTOSTRADALE, IL BUON SENSO E LA DIGNITÁ
di Silvano Tagliavini
Portavoce Coordinamento cispadano No
Autostrada
È notizia
di questi giorni che sono stati messi agli arresti domiciliari alcuni esponenti
politici (quello più di spicco è la Lorenzetti, esponente del PD nazionale, già
Presidente per due mandati della Regione Umbria e più volte parlamentare e fino
al momento del provvedimento Presidente di Italfer delle FF.SS.) e altri
personaggi a vario titolo facenti parte di
società pubbliche e private perché sospettati di essere coinvolti in manovre
illecite attorno alla realizzazione del tunnel della TAV a Firenze dove è
direttamente interessata la COOPSETTE di R.E. che ha anche interessi sulla
costruzione dell’autostrada Cispadana. Uno di questi, geologo ed esponente
siciliano del PD, fa anche parte della commissione V.I.A. nazionale. Dicono i
giudici, che hanno disposto il provvedimento cautelare, che la “squadra”,
composta da vari soggetti, intrallazzava tramite le conoscenze politiche per
pilotare i risultati delle valutazioni di impatto ambientale delle opere
interessate. Il geologo avrebbe, sempre secondo i giudici, “aggiustato” i dati
sull’impatto ambientale relativi alla TAV di Firenze ma anche quelli relativi
all’autostrada Cispadana perché l’iter burocratico fosse spedito e il risultato
positivo garantito.
Vengono allora in mente tutte quelle
occasioni, nel corso degli anni, in cui esponenti politici regionali,
provinciali e locali hanno dato per scontata e sicura l’approvazione del
progetto autostradale, con supponenza hanno sempre bollato assurde e ridicole
le osservazioni al progetto da parte di Associazioni e singoli cittadini
mettendo davanti a tutto l’interesse economico dell’opera peraltro mai
dimostrato. Alle stesse richieste di chiarimento pervenute dalla V.I.A. sul
progetto definitivo è stato risposto sbrigativamente riproponendo di fatto le
stesse soluzioni prospettate nel progetto inviato alla V.I.A. in ottobre del
2012.
Viene allora il legittimo sospetto che tale
sicurezza derivasse dalla consapevolezza che, tramite la persona ora indagata,
le cose sarebbero comunque state “aggiustate” in sede di verifica nazionale, ma
il sospetto viene anche sulla fretta di approvare il progetto forse perché
c’era il sentore che le cose, sotto l’aspetto giudiziario, non sarebbero
rimaste coperte a lungo.
Se
tutto questo comportasse anche “solo” una implicazione di tipo finanziario la
cosa sarebbe già di per sé gravissima ma purtroppo, essendo la valutazione di
tipo ambientale, c’è da pensare che “lor signori” abbiano agito nel totale
disprezzo della salute dei cittadini pur di arrivare al loro scopo (a tale
proposito è illuminante la risposta ad alcune osservazioni sui dati allarmanti
sull’inquinamento atmosferico procurato dal passaggio di migliaia di
autoveicoli sulla Cispadana autostradale che A.R.C. definisce “irrilevanti”) e
quindi la cosa sarebbe di una gravità inaccettabile.
Viene da chiedersi chi sono i referenti
politici regionali che hanno tenuto rapporti, diretti o indiretti, con il
soggetto indagato e quali accordi di scambio siano stati definiti
(l’incredibile ribasso del costo della costruzione dei moduli abitativi da
parte di COOPSETTE a San Felice fa parte dello scambio di favori tra l’azienda
e uno dei Comuni interessati al passaggio dell’autostrada ?). Perché se tutto
venisse dimostrato i vertici regionali non potrebbero esentarsi dalle proprie
responsabilità, prima ancora che giudiziarie, politiche.
Le indagini non sono ancora concluse ma
vista la situazione che si è venuta a creare il buon senso e la dignità degli
Amministratori dovrebbe suggerire loro per lo meno di congelare ogni ulteriore
avanzamento del progetto autostradale fino a che le cose non siano chiarite in
modo inequivocabile.
La
cosa dovrebbe partire soprattutto dai Sindaci interessati all’opera che sono i
primi responsabili della salute dei cittadini, saranno in grado di agire con il
buon senso? Ma soprattutto avranno la dignità di ribellarsi a quella che è
stata fin dall’inizio una vergognosa quanto assurda imposizione politica calata
dall’alto?
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