lunedì 21 ottobre 2013

RICOSTRUZIONE: PERCORSO PARTECIPATO O FOGLIA DI FICO DI DECISIONI GIÁ PRESE?

Il percorso di ricostruzione partecipata di Finale Emilia è stato presentato ai cittadini il 18 settembre 2013. A un mese di distanza avanziamo alcuni spunti di riflessione sul percorso che l'Amministrazione ha proposto ai cittadini.

Per approfondire:

Abbiamo accolto con grande favore (dopo che l’abbiamo sollecitato in più occasioni) il percorso di ricostruzione partecipata promosso dall’Amministrazione comunale, perché la ricostruzione di un paese è un compito così impegnativo che tutti devono essere messi nelle condizioni di portare idee e proposte per costruire in modo condiviso il paese che lasciamo alle prossime generazioni.
Detto questo non possiamo nascondere i limiti temporali e di metodo che il percorso partecipato presenta, limiti che rischiano di rendere vano lo sforzo di partecipazione che molti cittadini stanno mettendo in gioco. Proviamo schematicamente a spiegarne le ragioni:
Gli strumenti normativi: il Comune è chiamato ad approvare entro la fine dell’anno il Piano della Ricostruzione, uno strumento urbanistico che ha l’obiettivo di favorire la ricostruzione definendo le modalità con cui realizzare interventi urbanistici che andranno a determinare le future trasformazioni fisiche e funzionali del nostro territorio (delocalizzazioni e accorpamento di edifici, riduzione e spostamento di volumetrie, ecc...). Questo sarà l’atto che disegna la Finale Emilia del futuro, ed è evidente che i tempi sono talmente ristretti da non rendere fattibile una reale partecipazione dei cittadini nel processo decisionale.
E il piano regolatore? Finale Emilia ha un Piano Regolatore del 1999 ormai superato dagli eventi e non è pensabile affrontare la ricostruzione senza un disegno urbanistico a monte che definisca i luoghi da recuperare, i servizi pubblici da valorizzare e le aree da dedicare a nuove costruzioni. Il Piano della Ricostruzione avrebbe quindi dovuto essere redatto in parallelo con un nuovo Piano Regolatore, ed entrambi affiancati da un serio percorso partecipato. La giunta su questo terreno ha perso mesi preziosi (e li ha persi già da prima del sisma), e oggi il rischio che corriamo è che negli anni nasca un paese “disordinato”, che risponde non ad interessi collettivi calibrati con una visione di lungo periodo, ma bensì ad interessi speculativi e particolari che rispondono solo alle esigenze dell’oggi.
Temi e modalità della partecipazione: la partecipazione è efficace se fatta quando serve e se permette una discussione libera sulla struttura del paese. Per questo crediamo sia un limite, da un lato aver recintato la discussione per temi separati e, dall’altro escludere dal confronto temi cruciali come il futuro dell’ospedale o delle scuole, o le ricadute di scelte come autostrada cispadana e riconversione ex zuccherificio.
Noi ci saremo: detto questo Rifondazione Comunista di Finale Emilia farà la sua parte. Come forza politica non ci sottraiamo alla responsabilità di offrire alla città e al Consiglio comunale una riflessione sul difficile compito di pensare al domani, alla città che dobbiamo ricostruire e alle possibili alternative che diverse tipologie di ricostruzione potrebbero mettere in campo. Con altrettanta chiarezza diciamo però che nel momento in cui ci accorgiamo che le scelte fondamentali per il futuro del paese sono già state stabilite non rimarremo spettatori di un’operazione funzionale ad avvallarle con una spruzzata di partecipazione. Non saremo la foglia di fico delle decisioni assunte in altri luoghi che non siano quelli del percorso partecipato.


Stefano Lugli

Rifondazione Comunista Finale Emilia

1 commento:

  1. Stefano, ci stavo proprio pensando in questi giorni... ma quando si inizierà 'sto percorso partecipato? Se i tempi sono quelli che hanno detto non resta molto tempo e mi pare che siano cosette piuttosto complesse che non si fanno in un incontro e basta... sono molto perplessa. Ciao, Sonia

    RispondiElimina