La privatizzazione di Geovest tradisce il referendum sui beni comuni che prevede espressamente l'assenza dello scopo di lucro nella gestione dei servizi pubblici essenziali. Ecco cosa pensa il Forum dei movimenti per l'acqua della privatizzazione di Geovest:
Comunicato stampa Prc Federazione di Modena
NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DI GEOVEST!
NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DI GEOVEST!
La Federazione di Modena di
Rifondazione Comunista è fortemente contraria alla parziale privatizzazione di
Geovest, attraverso la cessione del 20% del capitale sociale della società a
favore di un socio privato. L’oggetto è in discussione nei consigli comunali di
Finale Emilia (Mercoledì 23/10), Nonantola (giovedì 24/10) e Ravarrino (nei
prossimi giorni).
È una scelta grave che tradisce
l'esito referendario, che a giugno 2011 ha visto prevalere l’opzione
pubblica e senza scopo di lucro nella gestione dei servizi pubblici essenziali,
come appunto il ciclo dei rifiuti. Con
questa scelta si introduce nella gestione di Geovest il concetto di profitto
con la realizzazione di utili, che saranno evidentemente pagati dai cittadini. Al
contrario l’attuale statuto di Geovest impegna la società a ricercare il pareggio e non l’utile di bilancio mantenendo
fermo l’obiettivo di qualificare ed estendere la raccolta differenziata.
Analogo progetto di parziale
privatizzazione di Geovest avviato nel dicembre 2010 era stato correttamente
cancellato dai Comuni nel luglio 2011, a seguito della vittoria referendaria.
Perché ora i Sindaci si rimangiano quella scelta e tradiscono l’impegno assunto
con gli elettori?
È una scelta sbagliata dal
momento che non c’è nessun obbligo normativo in tal senso, anzi la natura
interamente pubblica di Geovest dovrebbe essere un patrimonio da valorizzare in
un territorio che vede una massiccia presenza di un soggetto privatizzato come
Hera che non risponde più all’interesse pubblico.
È una scelta che modifica radicalmente l’assetto societario, che
passa da un Amministratore unico a un consiglio di amministrazione che
garantisce ampi poteri al futuro socio privato che, a fronte dell’ingresso in
società con la quota del 20% esprimerà il ruolo dell’Amministratore delegato
avendo quindi pieni poteri sul reale indirizzo della società, che negli anni
sarà completamente fuori dal controllo dei Comuni e quindi dei cittadini.
Stefano Lugli
Segretario PRC Federazione di Modena
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