Il
giudizio di Rifondazione Comunista sul bilancio del Comune di Finale Emilia è
totalmente negativo.
I finalesi si trovano da un lato pagare le
disastrose politiche economiche del Governo e dall’altro sono privi delle
risorse per recuperare gli edifici pubblici. Cornuti e mazziati.
Il 27 settembre 2013 è stato approvato dal Consiglio
comunale di Finale Emilia il bilancio di previsione 2013. Si, avete letto bene,
a 3 mesi dalla fine dell’anno la maggioranza Pd ha approvato la previsione
delle spese e delle entrate dei conti del Comune per tutto l’anno. Una
situazione paradossale che a Finale Emilia prima d’ora non si era mai
verificata e per la quale il Sindaco Ferioli si è premurato di dare la colpa al
governo per l’incertezza della finanza pubblica. Lo stesso governo di larghe e
indecenti intese che per altro la sua maggioranza sostiene.
Ma non
c’era nessuna alternativa a questa situazione? Noi crediamo di sì, e i finalesi
devono sapere che i provvedimenti del Governo sono indegni, ma che ci sono modi
molto diversi per affrontare i problemi, a partire da una programmazione
rigorosa e previdente del bilancio comunale, a prescindere dal governo in
carica. Basta infatti guardarsi attorno per scoprire, per esempio, che a Concordia il bilancio di previsione 2013 è stato approvato a
febbraio, a Cavezzo in marzo e a Mirandola a maggio. Forse in quei Comuni non
c’è stato il terremoto? Forse per questi Comuni non valgono i provvedimenti dei
governi Monti e Letta?
Ma non è
tutto, perché con l’approvazione del
bilancio, oltre al mantenimento dell’addizionale comunale Irpef alla aliquota più
alta possibile (lo 0,8%), è stata
approvata la proposta della giunta di destinare 2,1 milioni di € del rimborso
delle assicurazioni degli immobili pubblici non alla ricostruzione degli stessi
ma all’abbattimento del debito comunale. Una scelta che condanniamo con forza e che
anche in questo caso non è stata adottata da nessun altro Comune del cratere.
L’altissimo debito del Comune va ridotto con politiche lungimiranti, ma non con
i soldi delle assicurazioni, che devono servire per la ricostruzione e non come
tesoretto a per chi non è in grado di preparare seria programmazione economica.
A causa
delle scelte della giunta di fatto i finalesi si trovano da un lato pagare le
disastrose politiche economiche del Governo e dall’altro sono privi delle
risorse per recuperare gli edifici pubblici. Cornuti e mazziati.
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