mercoledì 6 novembre 2013

EX ZUCCHERIFICIO: PRESENTATA DIFFIDA EXTRAGIUDIZIALE

Prosegue la battaglia di tutte le opposizioni di Finale Emilia per fermare la realizzazione di un inceneritore all'ex zuccherificio. 

È stata inviata una diffida a Regione, Provincia e Comune per chiedere di bloccare l'autorizzazione alla riconversione in centrale elettrica dell'ex zuccherificio non essendo mai partito il cantiere che doveva iniziare i lavori il 13 maggio 2013.

Abbiamo spedito una Diffida extragiudiziale alla Regione Emilia Romagna, alla Provincia di Modena ed al Comune di Finale Emilia perché rivedano gli atti autorizzativi per la costruzione della centrale elettrica a biomassa di riconversione dello zuccherificio di Finale E.
È stata firmata da Vittorio Ferraresi, Carlo Valmori, Maurizio Poletti ,Stefano Lugli ,e Maurizio Boetti,  lo abbiamo voluto fare  come cittadini, prima che come forze politiche, perché è come cittadini che si andrà a subire le conseguenze di tale scellerato progetto, noi come chiunque altro.
Un inceneritore che peggiorerà la condizione ambientale e quindi la salute di tutti, nell’indifferenza e nella compiacenza delle amministrazioni pubbliche che assecondano gli interessi economici di pochi imprenditori senza scrupoli che hanno come loro esclusivo tornaconto l’accesso alle risorse pubbliche per meri fini economici, nell’assoluta indifferenza delle conseguenze collettive.
Non esiste alcuna filiera del sorgo da fibra, le autorizzazioni rilasciate non tengono conto del mancato Accordo di filiera con gli agricoltori, e riconoscono per tale un finto accordo con alcune associazioni agricole.
L’impianto doveva essere alimentato “esclusivamente con materie prime di origine agricola del territorio”, così recita l’accordo del 2007, ed ora si impara che il sorgo sarà tutt’al più attorno al 25% del combustibile incenerito.
Al suo posto verrà bruciato paglia, stocchi di mais, potature e canne provenienti dalla pulizia dei fossi, quindi anche rifiuti.
Il termine ultimo per l'inizio lavori di costruzione della centrale, per non far decadere l’autorizzazione provinciale, era il 13 maggio 2013, si è dichiarato e si vuol far credere che i lavori siano iniziati il 6 maggio 2013, quando ciò non è in realtà mai avvenuto.
La costruzione non è mai cominciata, l’autorizzazione è decaduta, quindi la centrale non può essere costruita.
Riteniamo che le amministrazioni locali non stiano facendo il proprio dovere, pertanto e per ora abbiamo inteso metterle sull’avviso dei fatti evidenziati, con questa Diffida, alla quale, in mancanza di interventi che ripristinano la legittimità degli atti, si procederà in ogni sede giudiziaria per la tutela del diritto, dell’ambiente e della salute dei cittadini.

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